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Diplomazia clandestina - Emilio Lussu - copertina
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Descrizione


Durante la lotta al fascismo, ci fu una resistenza prima della Resistenza. Fu una lunga battaglia, quotidiana e costante, fatta non di azioni militari ma di strategia e programmazione politica. Una vera e propria diplomazia clandestina, grazie alla quale gli antifascisti cercavano di ricollocare nel panorama delle grandi potenze occidentali il nostro Paese, in previsione della caduta del regime. A guidare questa "missione diplomatica", gli antifascisti in esilio avevano scelto Emilio Lussu, uomo di straordinario carisma, eroe della prima guerra mondiale e protagonista di un'avventurosa fuga dal confino di Lipari. Dopo essere riuscito ad abbandonare la Francia occupata, Lussu viaggiò attraverso il mondo in guerra per cercare appoggi internazionali alla futura Italia libera. E con i servizi segreti alleati arrivò persino a progettare uno sbarco nella sua Sardegna, prima testa di ponte per il successivo salto verso la Penisola. L'armistizio e l'occupazione nazista imposero però un cambio di strategia, e la diplomazia clandestina lasciò il terreno allo scontro militare. In questo piccolo capolavoro, ormai documento storico ma anche romanzo di formazione politica, Emilio Lussu racconta la sua esperienza come "ambasciatore della Resistenza" e il progetto di sbarco in Sardegna, lasciandoci un testo a metà strada tra la riflessione politica e il romanzo picaresco, sospeso nell'Europa in guerra, ma alla ricerca di un bene assoluto: la libertà.
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Dettagli

2010
21 settembre 2010
120 p., Brossura
9788860737540

Voce della critica

Sul vigore di memorialista di Emilio Lussu (1890-1975) non sussistono dubbi. Non solo per il celeberrimo Un anno sull'Altipiano, il combattivo antifascista sardo è ritenuto uno degli autori più efficaci in un genere di scrittura spesso esposto a indugi sentimentali o compiaciute autogiustificazioni. In questo libro Lussu ricorda dopo che gli eventi si sono svolti (l'edizione originale uscì a Firenze nel 1956) e mette su pagina con impeto episodi e impressioni che hanno acquistato con il tempo i definiti lineamenti di un'acquaforte. E va al sodo, con una forza di penetrazione che nulla concede alle divagazioni. Dà per scontata la conoscenza di molti personaggi rammentati con il solo cognome. Gli interessa piuttosto la trama convulsa dei fatti. Giuseppe Saragat è semplicemente Saragat, Alberto Cianca è Cianca. E le sue memorie si dipanano svelte come un film d'azione dalla scarna sceneggiatura. Il mondo del fuoriuscitismo è ritratto nella ricerca di contatti, grazie ai quali presentare un'immagine dell'Italia vera. Da Marsiglia a Lisbona, da Londra a New York, le missioni di Lussu, svolte sempre d'intesa con Joyce, straordinaria compagna di una vita, mirano a connettere l'azione nel presente con la tradizione risorgimentale e con il respiro europeo che aveva avuto: "Noi due tentavamo – scrive del lavoro politico condotto in Portogallo –, sempre da francesi, di sostenere che il Governo non è il popolo e non è la nazione, che Pétain non era la Francia, che Mussolini non era l'Italia". E aggiunge: "Rievocavamo anche Mazzini, Garibaldi, e Cavour; erano parole vane". L'amarezza di non potersi dire apertamente italiani dà alla condizione di clandestino una doppia angoscia. Ce n'è abbastanza per chi voglia capire davvero per quali fili il senso della patria sia sopravvissuto e con sofferenza coltivato.
Roberto Barzanti

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Conosci l'autore

Emilio Lussu

1890, Armungia

Emilio Lussu è stato un uomo politico e scrittore italiano. Fondatore del partito sardo d’azione (1921), antifascista, esule in Francia dal 1929, fu tra i fondatori del movimento Giustizia e libertà. Partecipò alla resistenza. Ha scritto alcuni notevoli libri, fra cui Marcia su Roma e dintorni (1933) e Un anno sull’altipiano (1938), che rievoca con grande umanità e sobrietà stilistica la sua esperienza di combattente della prima guerra mondiale. Nel 1968 ha pubblicato Sul partito d’azione e gli altri, indagine sulle vicende politiche degli ultimi 40 anni.

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