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Recensioni Il digiunatore

Il digiunatore di Enzo Fileno Carabba
Recensioni: 4/5

Libro candidato da Alessandra Tedesco al Premio Strega 2022

In questa biografia sentimentale, Carabba parte da una storia vera per trasfigurarla in un grande romanzo, che ci svela il valore del dubbio, le acrobazie dell'entusiasmo, la fierezza della semplicità. Perché è proprio lì, sul confine tra il pieno e il vuoto, dove la nebbia personale si dissolve nell'incontro con gli altri, che si nasconde la promessa dell'eternità.

«Enzo Fileno Carabba con questo libro ha scritto un grande mito moderno. Quello di Giovanni Succi può sembrare la versione profana della vita di un santo, in un'epoca che ha trasformato la mistica in uno spettacolo da circo»Emanuele Trevi

«Raccontandoci storie vere, Enzo Fileno Carabba ruota lo sguardo di pochi gradi per farci scoprire le molteplici verità dell'immaginario»Marco Vichi

«Enzo Fileno Carabba narra una storia dal fascino assoluto con la voce dell'aedo e la penna del compositore di una sinfonia fantastica. "Il digiunatore" è un romanzo picaresco e avventuroso, sostenuto da una scrittura raffinata e ipnotica»Matteo Strukul

«La prosa sorprendente di Enzo Fileno Carabba intreccia sogno e realtà come fili indissolubili dell'incanto meraviglioso e pauroso dell'esistenza»Elisabetta Rasy

"Ora che devo fare?" chiese Giovanni a fine giornata, pervaso da un sentimento di onnipotenza. Avvertiva dentro di sé lo spirito del leone. Era pronto a un esercizio difficile. "Io consiglio la felicità" disse il maestro. Aveva una voce bellissima.

Nato a metà Ottocento a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori, Giovanni Succi si impone sulla scena del mondo come il più grande digiunatore di tutti i tempi. C'è qualcosa in lui di invulnerabile, che non si arrende neanche all'evidenza. Qualcosa che ha imparato ancora bambino dalle carovane dei circhi, quando scendevano dal Paradiso Terrestre verso la pianura romagnola. Alla saggezza errante dei saltimbanchi, Giovanni deve la sua gioia e la sua salvezza, l'urgenza di diventare quello che è: uno spirito sensibile, un leone indomabile, un profeta immortale. Guidato dall'utopia del socialismo e dal battito del suo cuore, veleggia libero come un elisir attraverso deserti e savane, cespugli e radure, nuvole e gabbie, e mette il suo digiuno al servizio dell'umanità. Coltivando in sé la sorgente di una speranza illimitata – riflessa in donne dai nomi armoniosi quali Ginevra, Gigliola, Guerranda –, segue il suo respiro per il mondo, dal Canale di Suez al manicomio della Lungara, dalle strade del Cairo e di Milano alle corsie della Salpêtrière. Incontra donne-belve e grandi esploratori, Sigmund Freud e Buffalo Bill, mentre l'Occidente sfocia nella modernità e perde per sempre l'innocenza.

Proposto da Alessandra Tedesco al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«Un romanzo costruito per quadri che restituiscono al lettore la vita straordinaria di Giovanni Succi, uno dei più grandi digiunatori della storia, nato a Cesenatico nel 1850. All'epoca i digiunatori andavano di moda e si esibivano in pubblico, così come fece lo stesso Succi. Per lui, però, il digiuno era un modo di stare al mondo, una filosofia di vita. È questa la versione che ci trasferisce Enzo Fileno Carabba con Il digiunatore. Un romanzo appassionante, frutto di anni di studio, che racconta una storia vera e stravagante. Uno stile asciutto, ma pieno di immaginazione, un linguaggio che per contrasto fa emergere lo straordinario. In fondo la vita stessa di Succi si basava su un costante ribaltamento dei piani: il digiunatore era cresciuto in una terra di mangiatori, l'astensione dal cibo gli procurava forza ed energia, poteri quasi paranormali, l'esperienza del manicomio gli stimolava la volontà di condividere con gli altri il proprio dono. Così come un certo senso dell'umorismo fu compagno di vita di Succi (che pure attraversò dolori e sofferenze e sopportò il peso della calunnia), allo stesso modo Carabba sceglie di raccontare la sua storia con lievità, anche quando narra l'esperienza del manicomio, le pagine più intense e felici del romanzo. Enzo Fileno Carabba ha il merito di aver acceso un faro sulla vita, quasi sconosciuta, di Giovanni Succi, un generoso megalomane che ha attraversato il suo tempo incrociando persone che hanno fatto la Storia (Salgari, Buffalo Bill, Giuseppe Verdi, Charcot), ma soprattutto ha il merito di aver aperto al lettore la porta della meraviglia.»

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