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Difficoltà politiche dell'architettura in Italia 1920-1940. Ediz. illustrata - Giulia Veronesi - copertina
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Difficoltà politiche dell'architettura in Italia 1920-1940. Ediz. illustrata
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Difficoltà politiche dell'architettura in Italia 1920-1940. Ediz. illustrata - Giulia Veronesi - copertina

Descrizione


In un'intervista del 1980 Giulio Carlo Argan ricordava come "durante il fascismo siamo stati indotti spesso a dare un significato politico quasi simbolico a cose e persone che originariamente non l'avevano, ma che lo acquisivano nella nostra amara coscienza". La testimonianza arganiana, che si riferiva all'architetto tedesco Walter Gropius e ad altre figure magistrali europee, la cui opera veniva assunta in Italia quale viatico nelle battaglie culturali contro le posizioni più reazionarie espresse dagli zelatori del regime mussoliniano e per cercare di mantenere un collegamento con l'Europa, sintetizza efficacemente la miseria morale ed il provincialismo, non tutto fascista, dell'Italia di allora. Delle "difficoltà politiche" dell'architettura, arte pubblica per definizione, con accenti accorati, Giulia Veronesi, prima e primaria critica e storica dell'architettura moderna, nonché "grande rimossa" della cultura italiana, ci parla in questo clamoroso libro del 1953 che adesso viene riproposto, anzi, riprodotto, essendo apparso doveroso il mantenimento delle caratteristiche grafiche (secondo un gusto ancora anni Quaranta) dell'antica ed unica edizione.
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Dettagli

2008
6 marzo 2008
180 p., ill. , Brossura
9788882730840

Voce della critica

All'inizio degli anni cinquanta, la IX Triennale di Milano commemora con un allestimento quattro protagonisti dell'architettura italiana degli anni venti e trenta: Raffaello Giolli, critico, Giuseppe Terragni architetto, Edoardo Persico, critico e architetto, Giuseppe Pagano, architetto scrittore e intellettuale che interloquì alla pari con Mussolini e i maggiori gerarchi del regime, come scrive Cesare de Seta in prefazione alla terza edizione dell'antologia degli scritti (Giuseppe Pagano, Architettura e città durante il fascismo, Jaca Book, 2008). Nella sala commemorativa della Triennale, scrive Giulia Veronesi, prende corpo l'idea di un volume che aiuti a intendere la traiettoria artistica e morale dei quattro protagonisti. Il volume, uscito nel 1953 dall'editore Tamburini, ripercorre una vicenda poi narrata infinite volte. Un volume importante. Lo è stato in passato e lo è ancora oggi, anche se difficile da leggere, e non solo per lo stile retorico che appare ormai molto lontano. Al centro le difficoltà politiche della cultura razionalista. Qualcosa che non vuole essere un eufemismo. Veronesi parla del riscatto dall'errore in cui, non solo gli architetti, ma l'intero paese si era corrotto, a mezzo di un atto di fede nella propria onestà. Parole come riscatto ed errore, difficoltà, morale e politica illuminano l'inizio degli anni cinquanta. O, per meglio dire, illuminano altre difficoltà. Quelle di chi si pone il compito di lasciare testimonianza del proprio ambiente culturale, essendo ancora troppo vicino, dal punto di vista affettivo, a ciò che narra per riuscire forse a fare i conti fino in fondo con il rapporto tra cultura e potere.   Cristina Bianchetti  

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Conosci l'autore

Giulia Veronesi

Giulia Veronesi è stata direttrice dell'unità di Chirurgia robotica in Humanitas e dell'unità di screening e prevenzione del tumore polmonare allo IEO (Istituto europeo di oncologia), per poi divenire professoressa di Chirurgia toracica presso l'Università Vita-Salute San Raffaele e direttrice del programma di Chirurgia toracica robotica dell'IRCCS ospedale San Raffaele di Milano.Nella sua attività di ricerca, è stata responsabile di numerosi programmi di prevenzione e screening del tumore ai polmoni e di diversi trial clinici.Autrice di centinaia di articoli scientifici, investigatrice principale di diverse sperimentazioni finanziate dal National Cancer Institute americano, è tra i fondatori del board di Chirurgia robotica presso la Società...

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