Diario di un pornografo

...l'ho acquistato perché sembrava simpatico... invece è stato una DELUSIONE TOTALE. Il fatto che sia volgarotto è più che normale dato l'argomento (però lo vieterei sotto i 16 anni... già i giovani d'oggi vedono riferimenti al sesso ovunque, evitiamo almeno di farglielo leggere, pergiunta scritto in maniera sboccata), ma la trama è piatta, molto piatta, e la fine scontatissima... di solito i libri di questo tipo li consiglio come "lettura leggera da sotto l'ombrellone", ma in questo caso, assolutamente, vi dico LASCIATE PERDERE, NON VALE LA PENA!!! SONO SOLDI BUTTATI... piuttosto cercatelo in biblioteca!

Mi ha entusiasmato dall'inizio alla fine. King è bravissimo a descrivere il suo personaggio, God Bishop, nelle sue retrospettive e nei dialoghi con i colleghi e con le modelle. Davvero divertenti alcune scene, raccontate con sarcasmo ed autoironia.

Un libro satirico, leggero, divertente e assolutamente godibile. Non mancano nemmeno dei passaggi che portano il lettore verso livelli di una frizzante eccitazione... Al di là della "leggerezza" dell'argomento, che potrebbe fare arricciare il naso ai più moralisti e ai bacchettoni, vi si pone un'interessante questione. Cosa si nasconde dietro le quinte, nel backstage degli opifici del porno, sia esso propinato nelle riviste patinate o nei film? E' tutto così come appare: sesso facile, donne e uomini sempre disponibili, stato di perenne eccitazione nei protagonisti? Oppure le cose stanno diversamente? Il fruitore del porno, tendenzialmente ingenuo, è portato a credere che le cose stiano esattamente nel modo che è rappresentato e, dunque, vorrebbe potersi tuffare voluttuosamente proprio nell'ambiente dove i prodotti del porno vengono sfornati. In realtà, le cose non stanno così: sono gli "occhiacci di legno" del pregiudizio e dell'idea pre-concetta che ci si è fatti di quel contesto ad alimentare una simile credenza/aspettativa. Se ci si ritrova all'interno, esattamente come capita a Godfrey - assieme protagonista e narratore -, dall'idealizzazione si passa al disincanto e alla comprensione che quel mondo di eccitamento ed esaltazione si fonda su di una serie di menzogne ed inganni. Il messaggio che se ne trae: per uscire da illusioni e false convinzioni, orientate su d'un definito oggetto del desiderio, bisogna "terapeuticamente" ritrovarsi dall'altra parte, poter entrare nello spazio delimitato dalle "finestre di fronte" del quale, sino a che ci limitiamo a guardare ciò s'intravede attraverso i vetri, ci invaghiamo e da cui rimaniamo potentemente attratti. Solo liberandoci da simili errori di giudizio, si avrà la possibilità d'intraprendere relazioni più permeate da un sano rapporto con la realtà e si potranno realizzare i propri desideri. E, quando non si è più dominati dalle fantasie (e dal desiderio che certi eventi possano verificarsi), le cose semplicemente accadono e si possono finalmente "vivere".