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Dialogo del reggimento di Firenze
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Descrizione


Nel Dialogo, Guicciardini intende delineare la costituzione perfetta per Firenze: il sistema politico più adatto per dare alla città un governo stabile e duraturo, capace di instaurare giustizia e libertà e di guidarla attraverso le acque tempestose della politica italiana. L'esposizione tocca anche i massimi temi del pensiero politico: dal problema della fonte d'autorità, alla definizione del concetto di tirannide, all'impersonalità della legge e altri ancora. Il nodo cruciale è però quello del ceto dirigente: la soluzione proposta è quella di una rigorosa ingegneria costituzionale che possa creare una classe politica in costante e aperta competizione, sottoposta a regole meritocratiche che costituiscano per il singolo uno stimolo costante a dare il meglio di sé.
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Dettagli

1994
XXXVIII-258 p.
9788833908649

Conosci l'autore

(Firenze 1483 - Santa Margherita in Montici, Arcetri, 1540) storico italiano.La vita Dopo aver esercitato l’avvocatura in varie province toscane, nel 1512 iniziò la carriera politica come ambasciatore della repubblica fiorentina presso Ferdinando il Cattolico: frutto di quell’esperienza furono il Diario di Spagna (1512) e la Relazione di Spagna (1514). Restaurata la signoria medicea, la sua ascesa fu rapidissima: Leone X (Giovanni de’ Medici) lo nominò governatore di Modena (1516) e poi di Reggio e Parma (1517-22); Clemente VII, dopo averlo chiamato alla presidenza della Romagna (1523-26), lo volle luogotenente generale delle truppe pontificie. In tale veste, di fronte alla minaccia di Carlo V, G. propugnò una lega tra gli stati italiani, il papa e il re di Francia, e a Cognac, nel 1526, vide...

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