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Di qua e di là dall'oceano. Emigrazione e mercati nel meridione (1860-1930) -  Andreina De Clementi - copertina
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Di qua e di là dall'oceano. Emigrazione e mercati nel meridione (1860-1930) -  Andreina De Clementi - copertina

Descrizione


Tra il 1880 e il 1930, una grande ondata migratoria mobilitò tre generazioni di italiani, ma la sua morfologia e le sue finalità rimasero, grosso modo, inalterate nel tempo. L'autrice ne ha quindi ricercato gli indicatori più significativi nelle strategie messe in atto dai soggetti, negli scopi che si erano prefissi e nella loro capacità di realizzarli. Sottoposto a questa griglia interpretativa, il modello migratorio rivela così un carattere spiccatamente maschile e decisamente binario, diviso cioè tra quanti abbandonavano per sempre il paese d'origine e quanti invece se ne allontanavano solo pro tempore, anche a più riprese, a difesa di uno status familiare messo a repentaglio dalle trasformazioni politico-sociali dell'ultimo scorcio dell'Ottocento. Spontaneità e coralità furono dunque la reazione di una società contadina minacciata di distruzione dal nuovo Stato postunitario. L'emigrazione si rivela così un angolo prospettico atto a scompaginare la doppia immagine della società meridionale che si è stratificata nel tempo. La sua alterità, attribuita allo sviluppo ritardato diagnosticato dalla storiografia gramsciana oppure piegata a configurare quella sorta di grande giacimento antropologico sottostante alla ricerca anglo-americana, viene invece inscritta in un modo di riproduzione caratterizzato dalla marginalità del mercato, dalla centralità dell'azienda familiare e dalla pervasività dei rapporti socio-culturali.
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Dettagli

1999
1 aprile 1999
144 p., ill.
9788843013036
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Indice

Introduzione/Prodomi e antesignani/Saperi e poteri/Meglio morto là che vivo qua/Genesi dei modelli migratori/Partire e restare/Rimesse e rimpatri/Chi non ha, non è/Conclusioni

La recensione di IBS

Tra il 1880 e il 1930, una grande ondata migratoria mobilitò tre generazioni di italiani, ma la sua morfologia e le sue finalità rimasero, grosso modo, inalterate nel tempo. L'autrice ne ha quindi ricercato gli indicatori più significativi nelle strategie messe in atto dai soggetti, negli scopi che si erano prefissi e nella loro capacità di realizzarli. Sottoposto a questa griglia interpretativa, il modello migratorio rivela così un carattere spiccatamente maschile e decisamente binario, diviso cioè tra quanti abbandonavano per sempre il paese d'origine e quanti invece se ne allontanavano solo pro tempore, anche a più riprese, a difesa di uno status familiare messo a repentaglio dalle trasformazioni politico-sociali dell'ultimo scorcio dell'Ottocento. Spontaneità e coralità furono dunque la reazione di una società contadina minacciata di distruzione dal nuovo Stato postunitario. L'emigrazione si rivela così un angolo prospettico atto a scompaginare la doppia immagine della società meridionale che si è stratificata nel tempo. La sua alterità, attribuita allo sviluppo ritardato diagnosticato dalla storiografia gramsciana oppure piegata a configurare quella sorta di grande giacimento antropologico sottostante alla ricerca anglo-americana, viene invece inscritta in un modo di riproduzione caratterizzato dalla marginalità del mercato, dalla centralità dell'azienda familiare e dalla pervasività dei rapporti socio-culturali.

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Conosci l'autore

Andreina De Clementi ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Sassari e all’Università di Napoli «L’Orientale». È stata socia fondatrice e presidente della Società italiana delle storiche e ne ha diretto per alcuni anni il semestrale «Genesis». Ha pubblicato, tra l’altro, Di qua e di là dall’oceano (Carocci, 1999) e Il prezzo della ricostruzione (Laterza, 2010). Per la Donzelli ha curato, con P. Bevilacqua e E. Franzina, i due volumi della Storia dell’emigrazione italiana (2001-2002, anche in cofanetto nella collana «Virgole», 2009).Del 2014 il saggio L’assalto al cielo. Donne e uomini nell'emigrazione italiana (Donzelli).

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