Di blu cobalto

Un uomo. Una donna. Sergio e Francesca. Due linee rette procedono di pari passo tenendosi per mano. Due riverberi d'infinito che l'amore vuole marito e moglie e consacra genitori di Paolo, un bimbo bellissimo dagli occhi blu cobalto. Sergio più Francesca più Paolo: tre persone, un triangolo inespugnabile. Una famiglia che attraversa la normalità del quotidiano senza incidenti di percorso. Poi arriva lei, l'altra: Luana-Rossa. Lei che è militare di professione, lei che pretende di curare le ferite inferte al suo amor proprio usando il corpo come un'arma. Si serve di una chat-line per irretire Sergio, stanco del grigiore orizzontale della monotonia ed in preda all'atroce dubbio: "Ma non sarà che fino ad ora non ho capito niente?" Il rosso imbratta violentemente il grigio, il triangolo si fa quadrato. Geometrie confuse tratteggiano il presente: Sergio deraglia ferendosi tra gli spigoli, Luana gode. In un disegno non più chiaro, si intersecano passione, tradimento, dolore, colpa, espiazione, discesa verticale all'interno di sé.