Detective Conan. Vol. 13

Da piccola amavo guardare il cartone animato, che mi ha fatto scoprire l'amore per il genere poliziesco. Leggere il manga ha fatto rinascere questa passione per la serie e il genere.

Tredicesimo volume, nuovi terribili misteri da svelare per i Detective Boys, questa volta coinvolti in un omicidio.

Il colpevole è arrivato a uccidere la propria ragazza, solo per coprire l'omicidio precedente, compiuto perché secondo lui il proprietario della pensione aveva scritto un libro che offendeva Sherlock Holmes... verrebbe da pensare che sia una scelta narrativa assurda e scadente, ma la verità è che purtroppo ne esistono di pazzi del genere. Dopo essere stato usato per risolvere il caso, Heiji capisce la vera identità di Conan e minaccia di raccontare tutto a Ran, così il minidetective è costretto a raccontargli tutto. In seguito Sonoko invita Ran e Conan nella sua villa al mare, dove c'è pure sua sorella... e com'era successo in montagna viene ucciso un conoscente di Ayako: il padre del suo fidanzato. Sembra sia proprio quest'ultimo il colpevole... ma ha due fratelli gemelli, ergo la risoluzione del caso non è così semplice. In seguito un illustratore uccide la sua giovane amante e inscena un perfetto suicidio (uno dei pochi casi in cui il colpevole è noto al lettore fin da subito), ma Conan riesce a svelare il suo abile anche se frettoloso trucco. Infine il dottor Agasa porta i Giovani Detective sul set di un film del mostro Gomera, il cui produttore viene misteriosamente ucciso. Vale la pena di notare che suddetto mostro diventerà un tema riutilizzato nelle avventure di Conan... e che qui per la prima volta prende in prestito la voce del Dottor Agasa, potendo contare per una volta su una "controfigura" sveglia. Ma non è affatto detto che ciò, gli semplificherà le cose...