Detective Conan. Vol. 12

Da piccola amavo guardare il cartone animato, che mi ha fatto scoprire l'amore per il genere poliziesco. Leggere il manga ha fatto rinascere questa passione per la serie e il genere.

Dodicesimo volume, nuove avventure per i Detective Boys. Molto bello!

Durante una caccia al tesoro organizzata dal dottor Agasa in una vecchia casa di sua proprietà per far divertire i Detective Boys, il gruppetto s'imbatte in un mistero molto più complesso e molto più vecchio che porterà alla cattura di un criminale, che ha atteso anni per ottenere ciò che voleva. Sinceramente ho trovato che dopo tutta la suspense creata la risoluzione del caso fosse un po' affrettata ma l'avventura è abbastanza godibile. In seguito Conan e i Mori si recano alla presentazione di un videogioco creato con la collaborazione di Kogoro per l'industria Mantendo (chiara citazione alla Nintendo). Durante l'evento Conan s'imbatte in Tequila un membro della misteriosa organizzazione che lo ha fatto tornare bambino, ma l'uomo muore in una misteriosa esplosione. Conan ovviamente risolve il caso, ma non riesce a trovare nessuna traccia sull'organizzazione, anche se apprende del loro misterioso interesse verso alcuni famosi programmatori. Conan s'iscrive poi insieme ai Mori in un tour di fan di Sherlock Holmes che prevede una gara in cui il vincitore riceverà la prima edizione originale di "Uno studio in rosso" il romanzo in cui fa la prima apparizione Sherlock Holmes. Tra i partecipanti c'è anche Heiji Hattori che sapendo della passione di Shinichi Kudo per l'investigatore creato dalla fantasia di Arthur Conan Doyle sperava d'incontrarlo per ottenere una rivincita su di lui. Quando nella pensione in cui si svolgerà la gara comincia una serie di omicidi però, Heiji si accorge delle capacità deduttive del piccolo Conan... che decide di usare proprio lui per risolvere il caso, come fa in genere con Kogoro.