Destinazione inferno

Il secondo romanzo della serie dedicata all'ex soldato Jack Reacher mi è piaciuto anche più del primo, un po' per la storia, un po' per i personaggi. In una mattina d'estate, Jack giunge a Chicago e si trova coinvolto in un rapimento. Stava prestando aiuto a una passante, quando due uomini puntano contro di loro una pistola e li costringono a salire su un furgone. Da qui ha inizio un lungo viaggio verso il Montana, durante il quale Jack e Holly, la donna che è stata rapita insieme a lui, hanno modo di conoscersi. Lei afferma di essere una poliziotta, nonché figlia di un generale. Probabilmente, chi l'ha rapita ce l'ha con suo padre. A lungo andare, però, emerge una vicenda molto più complicata, che vede coinvolte tante persone. Una banda di criminali, capitanati da un folle che ce l'ha con le istituzioni, progettano di compiere un attentato rifacendosi all'attacco dei giapponesi a Pearl Harbor nel 1941. Il loro piano prevede di colpire più persone possibili con un attacco a sorpresa. Jack e Holly devono unire le proprie forze per salvare non solo la propria vita, ma anche quella di altri innocenti coinvolti loro malgrado in quella losca faccenda. Anche stavolta ho apprezzato il modo in cui l'autore ha descritto tutto nei minimi dettagli. Ciò che più mi colpisce dello stile di Lee Child è l'analisi psicologica dei personaggi, molto approfondita. Ogni volta che Jack incontra qualcuno, si sofferma a studiarne gli atteggiamenti per capire quale possa essere la sua personalità.

Amo il personaggio Jack Reacher. Ho letto praticamente tutti i romanzi di Lee Child. Questo per me è uno dei migliori. Molto articolato nella storia e dà un'impronta importante al personaggio Reacher. E' stato uno dei primi che ho letto ed è stato importante per farmi amare questo personaggio.