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Depero futurista. Catalogo della mostra. (Torino, 19 febbraio-30 maggio 2004) - Maurizio Scudiero,Daniela Magnetti - copertina
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Depero futurista. Catalogo della mostra. (Torino, 19 febbraio-30 maggio 2004)
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Depero futurista. Catalogo della mostra. (Torino, 19 febbraio-30 maggio 2004) - Maurizio Scudiero,Daniela Magnetti - copertina

Descrizione


Dipinti, disegni, arazzi, giocattoli in legno e altri oggetti delineano la personalità artistica di uno dei più eclettici maestri del Novecento. La mostra intende, infatti, documentare l'importanza di Depero nell'ambito dell'arte applicata, che va dagli arazzi ai cuscini, dall'arredo alla pubblicità. Depero fu artista di innumerevoli interessi che, partendo da istanze futuriste, attraversò tutte le avanguardie artistiche della cultura nazionale e internazionale a cavallo delle due guerre.
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Dettagli

2004
27 febbraio 2004
173 p., ill. , Brossura
9788837028053

Voce della critica

Questo catalogo è stato realizzato in occasione della mostra che si è svolta a Torino a Palazzo Bricherasio nella primavera del 2004. Corredano le immagini, di ottima qualità e con didascalie davvero esaustive, un saggio introduttivo di Maurizio Scudiero, e in appendice, un articolo, "futurista" nella forma, di Daniela Magnetti e un'intervista a Ugo Nespolo, che di Depero ha raccolto, a modo suo, l'eredità.

Il catalogo contribuisce a riscattare un artista che ha subito per anni una sorta di ostracismo e, nei manuali, la sola rubricazione a pittore e scenografo-costumista teatrale. In realtà Fortunato Depero (1892- 1960) non solo è stato una figura di spicco nel panorama artistico delle avanguardie europee, ma ha manifestato la sua creatività in maniera eclettica (fu ammirato da Diaghilev, da Pablo Picasso e da Kurt Schwitters).

Giunto a Roma nel 1913 dal natio Trentino, si aggrega giovanissimo al vivace gruppo degli artisti futuristi assieme ai quali inizia a esporre dall'anno successivo. Teorico del manifesto Ricostruzione futurista dell'universo, elaborato con Balla nel 1915, poeta parolibero con la sua Onomalingua, creatore dei "complessi plastici motorumoristi" (assemblaggi di materiali vari, espressione di una vena ludica, favolistica e infantile, che rimarrà la cifra di tutta la sua produzione artistica), si dedicò alla progettazione di elementi d'arredo, di mobili (in buxus, una sorta di legno ricomposto, materiale di sua invenzione), di cartelloni e grafica pubblicitaria. Elaborazione in chiave moderna del tradizionale arazzo, i suoi coloratissimi quadri in stoffa rappresentano forse uno degli esempi migliori di arte applicata che non ha equivalenti all'epoca. Tutte queste cose venivano sfornate dalla sua casa d'arte di Rovereto, attiva dal 1919 ai primi anni quaranta, che vede impegnata la fedele moglie Rosetta a capo di abili sarte e artigiani.

Le case d'arte, nate sull'esempio della casa-atelier londinese fondata da William Morris e vicine alle idee del Bauhaus, sono una squisita manifestazione dell'originalità del movimento futurista rispetto ai coevi europei, dove si mostra con coerenza la ribellione verso l'arte tradizionale ingessata nel museo a favore di laboratori-fucine che mettono in contatto direttamente gli artisti con i clienti.

L'immagine dell'artista trentino è anche associata all'azienda Campari, per la quale cura la grafica e il design dal 1924 al 1930. La pubblicità rivestiva d'altronde un ruolo primario nella creazione artistica e Depero fu un buon profeta nel 1931 quando affermò che "l'arte del futuro sarà la pubblicità".

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