La Delta Velata

Non ho mai letto un giallo così. Energico, vitale, ironico. Lo humor e l'ironia affatto velata dello skipper Corto rendono la lettura un piacere. Interessante il modo in cui l'autore Oscar Montani faccia conoscere le storie delle persone coinvolte nell'intrigo: raccontate direttamente in prima persona da ogni singolo personaggio (come se fosse una confessione) al nostro caro Corto, che cerca di mettere insieme i pezzi del puzzle per risolvere il mistero del capitano scomparso. Oltre agli indizi forniti dai personaggi, aiuteranno le indagini del nostro improvvisato detective anche tracce provenienti da anonimi, che porteranno poi allo scioglimento dell'enigma.

Credevo fosse un romanzo di formazione, poi una commedia brillante... pian, piano mi sono trovata immersa negli enigmi New York, Washington e Philly... c'ero stata a aprile come mai c'ero ancora? Alla fine navigando sulla Delta nel mezzo dell'Atlantico avrei voluto essere un Albatros per tornare alla Gran Canaria a scoprire le grotte dei Guanci... a interpretare i loro simboli tribali... ho tanto sognato.

Non sapeva di poter essere detective. Ascolta, da spettatore un po’ sarcastico ma via via sempre più partecipe, quattro storie interconnesse che si sono sviluppate secondo inquietanti similarità. La principale si snoda tra l’Italia e la Gran Canaria, mentre le altre tre partendo rispettivamente da New York, Washington e Philadelphia convergono anch’esse dove è attraccata la nave del titolo. Come uno spettatore che inizia a vedere un film a metà, il protagonista cerca di ricostruire le trame, capire i misteri e sciogliere gli enigmi. Il veliero, teatro e luogo d’incontro di diversi destini, non salperà fino alla fine della storia. Il protagonista narratore viveva in continua ricerca di fuga. Questa volta anche se non navigherà neppure per un nodo, immedesimandosi nelle fughe degli altri, riuscirà a fuggire davvero.