Il delitto di Montmartre

Un romanzo giallo dai tratti un po' polizieschi e qualche tocco romantico. Il libraio Victor e il suo assistente Joseph si mettono alla ricerca di un assassino dopo che un pastore ha consegnato alla loro libreria una scarpa rossa, che poi si scopre essere appartenuta ad una giovane donna misteriosamente uccisa. Quello della fanciulla sarà solo il primo di molti omicidi. Bella l'ambientazione, la Parigi di fine '800, teatro di molte innovazioni culturali ed artistiche. Le autorici, perché Izner è lo presudonimo delle sorelle Liliane Korb e Laurence Lefèvre, hanno condotta un'interessante ricerca storica. Molti personaggi citati sono reali, molti fatti sono realmente accaduti. Questo desiderio di storicità a volte però sembra essere rendere il libro troppo didascalico. Gli stessi protagonisti non sono descritti in modo molto puntuale e il racconto a volte ne risente. Il lieto fine è, poi, fin troppo lieto. Questi limiti non impediscono di certo al romanzo di essere piacevole, soprattutto per chi ama la Parigi degli impressionisti.

Le scrittrici fanno scivolare delicatamente il Lettore nella Parigi degli ultimi dell'800. L'aspetto più interessante di questo libro, infatti, è l'ambientazione. I dettagli dell'epoca, gli eventi e i personaggi che hanno caratterizzato la Parigi del 1891 permeano il testo rendendolo curioso e interessante. Le indagini svolte non sono certo al livello di quelle di Holmes, ma la trama è in grado di solleticare l'intuitiva del Lettore.

Dopo aver letto le prime due avventure dell'investigatore - libraio Victor Legris, ho intrapreso la lettura anche del terzo episodio. Si tratta di un romanzo di poche pretese, poco impegnativo, classica lettura da ombrellone. L'intreccio giallo lascia a desiderare e risulta spesso forzato. Troppi i personaggi secondari e troppe le citazioni di autori / testi / canzoni francesi dell'epoca. Poca suspence, la lettura procede a rilento, sono arrivata con fatica alla fine. Interessante l'ambientazione nella Parigi di fine '800.