I delitti del chiodo cinese. I casi del giudice Dee

Avvincente giallo di Van Gulik. La trama ha molti colpi di scena . Molto interessante il mondo orientale nel quale le storie sono ambientate.

Il titolo è ben pregnante e non mi dilungherò sulla trama. Voglio solo sottolineare alcuni aspetti della magistrale scrittura di van Gulik. Gli assistenti del giudice Dee: a Tao Gan, ex-ladrone di strada, ora si affiancano altri due ex-banditi, Ma Joong e Chiao Tai, ben più nerboruti dell’anziano e mingherlino Tao. Paradossalmente, dalla parte del magistrato ci sono più ex-malfattori che cittadini onesti. Ma è proprio grazie a questi ex-criminali che i casi vengono risolti più celermente. Gli schizzi: alle p. 50, 51, 94 e 107 Gulik introduce figurine create con sette pezzi di cartone triangolari. Che ruolo hanno nella trama? Lo si scoprirà quando verrà formata la figura di una gatta (non quella “sul tetto che scotta” di T. Williams). Ironia: Tao Gan, appresi i trucchi delle figurine, sfida un oste a fargli disegnare qualsiasi figura; l’oste gli chiede di fare un cerchio, forse l’unica figura non attuabile, e il povero Tao perde 50 monete di rame. Promozioni e pene dei magistrati: in epoca Tang (VII secolo) se i giudici commettevano sbagli gravi, incorrevano nella pena di morte, punizione cui Dee si avvicina pericolosamente. Proprio come qui da noi nella nostra legislazione! Riti pubblici: questo è un aspetto interessante che mostra come Gulik avesse studiato a fondo usi e costumi cinesi dell’epoca Tang. Quando Dee riceve un editto imperiale con un’importante promozione, s’inginocchia in direzione della capitale e batte la testa sette volte sul pavimento. Nelle pubbliche udienze, invece, i testimoni e i potenziali criminali s prostrano davanti al giudice e battono tre volte la testa sul pavimento. Condizioni sociali: Gulik non è insensibile alla dura vita del popolo e dà voce alla guardiana della prigione femminile che denuncia la loro grama esistenza. Sono solo alcuni rilievi su dettagli che magari sfuggono ai più. Per il resto, godetevi questo formidabile giallo di Gulik, forse il più intrigante e ricco di colpi di scena tra quelli da lui scritti.