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Recensioni Dei miei vini estremi. Un ebbro viaggio in Italia

Recensioni: 2/5
Agli occhi di un devoto eterodosso come Camillo Langone, il degustatore amatoriale di oggi ha come unico (dannoso) interesse la «trasparenza» delle etichette e l’«onesta`» delle certificazioni biologiche. Continua ad accostarsi alla bevanda che mette in contatto Dio e gli uomini come un sonnambulo, inconsapevole di quali eredita` stia dissipando tra i finti Bordeaux e le «spremute di legno» dei vini in barrique, gli onnipresenti Chardonnay e le inutili fiere dai nomi anglofoni. Contro l’appiattimento del palato e la pervasivita` di cru stranieri, in questo excursus tra i prodotti e protagonisti della piu` umana e nobile delle culture, Langone si inserisce nella tradizione di Soldati e Monelli, scrittori prestati al racconto della tradizione vinicola e del paesaggio italiano, raccontando la geografia del paese con il rispetto religioso dell’innamorato, insofferente al mito farlocco del dio Bio, nella consapevolezza che «l’unico vino naturale e` l’aceto». Disegna cosi` una geografia dell’Italia eccentrica e «peculiarista», in cui accanto ad alcune cantine famose si trovano storie di vini rarissimi e uomini esemplari, autoctoni fino al parossismo, dove la lingua concisa e tagliente dell’autore rida` senso al mondo dal sapore globalizzato dei wine instagrammer. )
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