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Nel Decamerone Boccaccio, osservatore acuto della realtà,assegna un ruolo preminente all’amore, che considera componente fondamentale della vita,sia esso sublime o sensuale , gioia dell’esistenza e mai peccato. Contrariamente a quanto si possa pensare, pur privilegiando l’aspetto vitalistico,non descrive il sentimento d’amore come avventura esclusivamente erotica, ma in tutti i suoi aspetti, tenero , felice , tragico , spirituale ,sublime. Purtroppo,proprio per l’importanza assegnata alla componente sensuale, nel tempo il Decamerone ha trasmesso di sè un’immagine distorta, alterata , che ne ha spesso ridotto il significato a quello di libro erotico (di qui la particolare connotazione dell’aggettivo “boccaccesco ” ) ma sarebbe inesatto e riduttivo insistere su tale filo interpretativo. In realtà in tutte le novelle che si occupano dell’amore,considerato sempre come istinto naturale e positivo, il tema viene affrontato in modo complesso e articolato , secondo i moduli dell’amor cortese e dello stilnovismo che angelicano la donna.Ed in effetti la morale amorosa di Boccaccio viene ad essere proprio una trasformazione dell’amor cortese, più rivolto,però, all’aspetto terreno, sensuale ,che a quello spirituale, poiché in fondo, qualunque sacrificio venga affrontato in suo nome , il fine ultimo è poi sempre il congiungimento carnale tra l’uomo e la donna. Rivoluzionaria nel Decamerone è la democratizzazione dell’amore: fino ad allora,,secondo i moduli stilnovistici,poteva essere concepito solo dagli animi nobili,con Boccaccio si estende anche agli individui più umili,socialmente inferiori, perché secondo le sue convinzioni, espressioni del nuovo atteggiamento della società anche nei confronti della materia amorosa, l’amore eleva tutto e tutti.Amore,dunque,come avventura sensuale, istinto sano ,naturale e non coercibile,sublime o tragico,amore per tutti gli strati sociali,comunque sempre presente perché istinto vitale,espressione di civiltà e gioia dell’esistenza.
Recensioni
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Per la prima volta in un'edizione di lusso, insieme critica, annotata e illustrata, curata da Vittore Branca, noto nel mondo come il più autorevole studioso di Boccaccio, viene presentato non solo il testo del capolavoro narrativo della nuova Europa, il Decameron, ma anche l'interpretazione visuale - miniaturistica, grafica, pittorica - con la quale volle accompagnarlo per primo il suo autore stesso, seguito poi dai maggiori artisti fra la sua età e il primo Rinascimento.Accanto al testo critico, annotato e presentato da Branca con una suggestiva introduzione, sono riprodotti integralmente e con la più raffinata tecnica i trenta disegni a colori di mano del Boccaccio stesso nel suo codice autografo e in quello di un suo amico; i 115 acquerelli di cinque maestri giotteschi nel codice scritto nel 1427 da Lodovico Ceffini; le 100 miniature per il duca di Berry eseguite ai primi del '400 dal famoso Maître de la Cité des Dames e dai suoi collaboratori; le 104 xilografie dell'incunabolo De Gregori del 1492, dovute probabilmente alla bottega del Carpaccio. Accanto a queste illustrazioni sono riprodotti i capolavori ispirati dal Decameron ai più acclamati maestri di "cassoni" e grandi artisti quali Botticelli, Leonardo, Carpaccio, Pesellino e altri. Completano il volume immagini di ambiente tratte dai grandi cicli pittorici del Tre-Quattrocento: un Decameron quindi, immerso nel suo tempo.Narrar per parole e narrar per immagini sono così presentati per la prima volta - e studiati in questa loro complementarità da Branca - nel capolavoro della narrativa europea del Medioevo, ancora presente esemplarmente nel romanzare d'oggi e nel gusto del lettore contemporaneo.
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