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Anno edizione: 2005
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Ennesimo strabiliante capitolo della vita musicale degli Iron Maiden. Dal vivo sono sempre grandiosi e trascinanti e Death On The Road merita senz'altro l'acquisto. Essendo il tour di Dance Of Death, grande attenzione ai brani di quell'album (su tutte Wildest Dreams, Rainmaker e Dance Of Death), accanti ai classici (Brave New World, The Number Of The Beast, Fear Of The Dark) + la super chicca Lord Of The Flies (risalente al periodo Blaze). Mitica come al solito la copertina. Imperdibile!
Un'altra testimonianza per i posteri e un monito per i contemporanei. Questo "nuovo" live è l'ennesima conferma che i Maiden sono maestri e l'energia che sprigionano fa impallidire gli pseudo-musicisti. Intesa perfetta, nessuna sbavatura, emozionante Journeyman, bestiale Lord of the flies rienterpretata dal mai domo Dickinson, la prova di Nico è, come sempre, da manuale, e che dire delle "tre" chitarre e del basso? Una show Maiuscolo che pochi sarebbero in grado di emulare. Un ultima nota: quanti sarebbero in grado di chiudere un concerto cantando Run to the hills?
Che dire? per i fan, ogni live degli Iron è una gioa...Questo, in particolare, ha il pregio di essere molto ben registrato, anche più di "Rock in Rio": si distinguono bene le 3 chitarre, si sente di nuovo il basso che, nel precedente live, era "offuscato", sono anche apprezzabili i cori di Adrian/Steve. Le canzoni, al solito, sono bene interpretate e suonano molto potenti e complete; i sei boys non hanno affato perso lo smalto,anzi... Difetti? Beh, a parte il giusto spazio dato alle nuove canzoni, forse la tracklist dei "classici" andava un pò aggiornata, visto che è un pò la stessa dei precedenti dischi live; con tutte le canzoni che hanno fatto gli Iron, potrebbero sbizzarrirsi ad inserirne altre, così come hanno fatto con la nuova (bellissima) versione "dickinsoniana" di Lord of the Flies, inclusa in questo lavoro. Concludendo, un disco che merita!
Recensioni
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