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De le stelle fisse (rist. 1543)
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Descrizione


Riproduzione del volume originale del 1543 a firma di Alessandro Piccolomini, conservato presso la Biblioteca antica del Museo Astronomico e Copernicano dell'INAF - Osservatorio Astronomico di Roma. Il volume consta di 47 tavole di costellazioni, caratterizzate da una scomparsa dei disegni tradizionali a vantaggio di maggiore precisione nella collocazione delle stelle, divise in quattro grandezze, e denominate con lettere dell'alfabeto latino in progressione, a partire dalla stella più luminosa. Le tavole sono completate da una scala graduata e dall'indicazione dei cardinali: guardando verso sud e posizionando il libro verso il cielo, la costellazione nel cielo reale e quella della tavola coincidono. Le tavole sono precedute da una sezione descrittiva della costellazione con riferimenti mitologici. Concludono il volume le tavole altazimutali dove, per le stelle più luminose, vengono riportate le coordinate celesti, mese per mese e per tutto l'arco della notte.
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Dettagli

2015
1 gennaio 2015
124 p., ill. , Brossura
9788898985005

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(Siena 1508-78) letterato italiano. Accademico degli Intronati col nome di Stordito, fu lo scrittore e drammaturgo di maggior prestigio dell’aristocratico sodalizio senese. Si volse poi a più gravi occupazioni. Filosofo aristotelico a Padova e poi vescovo, interpretò in chiave moralistica la Poetica di Aristotele (Annotazioni nel libro della «Poetica», 1575). Nel 1539, con La Raffaella, dialogo della bella creanza delle donne (1539), svolse al femminile, sulla linea della produzione dialogica allora in auge, il tema del carpe diem; nelle commedie (L’amor costante, 1536; Alessandro, 1544, pubblicata nel 1545; il prologo, la revisione e molte scene del dramma collettivo Ortensio, 1560), sviluppò quello studio dei caratteri e quel gusto del romanzesco e del patetico che avevano caratterizzato,...

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