Dark Eyed Messenger

Album numero otto e quarto di Crowley per Chemikal Underground, “Dark Eyed Messenger” contiene 11 brani che si posano sui vari rami dell’albero musicale che il cantautore/compositore irlandese ha piantato e nutrito tra il suo debutto “A Strange Kind” del 1999, e il suo ultimo, rigoglioso “Some Blue Morning” (2014).
Sempre coronato dalla voce baritonale di mogano di Crowley, “Dark Eyed Messenger” è però il primo album dell’artista di Dublino a non essere suonato con lo strumento cui è più legato, la chitarra. Il risultato, anche grazie alla magia del produttore e musicista americano Thomas Bartlett aka Doveman (Sufjan Stevens, Martha Wainwright, The Magnetic Fields), è sicuramente sorprendente e affascinante.
Registrato in soli 4 giorni nel maggio 2016 nello studio di Bartlett a New York, il disco cattura non solo Crowley all’apice della sua energia cantautorale, ma anche la creatività che fluisce perfettamente in linea con le idee musicali di entrambi.
“L’istinto di Thomas e la mia visione sembravano lavorare sinergicamente” afferma Crowley. Il contributo di Bartlett a “Dark Eyed Messenger” è stato quindi discreto ma confortante ed effervescente, con una serie di suoni eterei e dissonanze dislocate qua e là nei brani. Il risultato è un disco in cui immergersi, raffigurante un mondo crepuscolare, onirico e passionale. Come nei lavori precedenti, pervasi da un’aria letteraria e poetica profonde, i testi sono il riflesso dell’animo dell’artista e della sua eleganza stilistica.