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Anno edizione: 2002
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Quest'album rappresenta per me la "sublimazione" dei suoi tre predecessori, e forse in qualche modo anche la loro conclusione. L'ultima canzone è un capolavoro assoluto ("Let it be captured"). Adoro Glenn Danzig e mi stupisco sempre di quanto sia relativamente poco apprezzato nonostante la musica che ha prodotto.
Era veramente difficile, se non impossibile, attestarsi sui livelli del disco precedente (per me un capolavoro), ma anche con quest'album Danzig è andato a segno. E' un disco dai toni diversi, più cupi e forse anche un po' più sperimentali, ma comunque potente e decisamente bellissimo! In particolare contiene forse la mia canzone preferita di Danzig: la stupenda "Let it be captured" che chiude l'album.
l'album più cupo e inquietante per la band guidata dal leggendario Glenn, un robusto doom metal arricchito di elementi dark e gotici...Cantspeak e Invocation gli episodi con l'atmosfera più sinistra, Until you call on the dark e Brand New God quelli più potenti e incisivi
Recensioni
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