La danza infelice

Terza fatica per la Pepino col ritorno di Jacopo, Costanza, Antonio, Flavia e l'intera compagine che, libro dopo libro, abbiamo imparato a conoscere e scoprire poco per volta. Abbandonato lo stile innovativo di CATTIVI PRESAGI, scelta già confermata col secondo romanzo, la Pepino tesse una tela ineterssante per raccontare un nuovo caso. Indubbia l'ispirazione a De Giovanni, anche per il continuo passaggio tra l'indagine e le vicende personali dei protagonisti; senza dimenticare, ad ogni modo, l'ambientazione napoletana che certamente ha un ruolo preminente (per un veneto come me, il racconto di quella città è affascinante). L'intreccio si dipana con intelligenza, tra false piste, suggerimenti celati e colpi di scena centellinati con cura. Forse la soluzione, alla fine, appare un po' troppo "semplice" rispetto ai gialli precedenti, ma nel complesso la Pepino ha fatto centro di nuovo, soprattutto grazie alle ultime 50 pagine che sono costruite con indubbia maestria. Attendo con ansia il prossimo capitolo e tributo i miei più sentiti complimenti alla scrittrice. Consigliato a chi ama i gialli italiani, ma apprezzabile appieno solo dopo aver letto i precedenti due romanzi. PS: appunto negativo alla casa editrice che pecca in scarsa distribuzione... Difficilissimo da trovare in libreria!!!