Dammi la mano

amicizia al femminile con lati oscuri e segreti. Non esattamente un thriller, più una storia su come si faintendono le cose da adolescenti

Questo libro non mi è piaciuto, ho fatto fatica a terminarlo e onestamente non ho trovato nemmeno la suspense che spesso compensa i thriller che non si presentano proprio come capolavori letterari. Troppe pagine in cui non succede assolutamente nulla, troppe descrizioni di questa vita dedita alla ricerca nella claustrofobia del laboratorio. Le parti un pochino più interessanti sono quelle relative al passato delle due "amiche" protagoniste, ma onestamente è una lettura che mi ha lasciato poco.

Il libro è suddiviso in capitoli con passato e presente. Racconta del rapporto tra due ragazze che si conoscono da giovani e che dopo tanti anni si incontrano da adulte a causa dello stesso lavoro. Da una parte c'è la ragazza brillante e geniale e dall'altra la ragazza che si impegna al 110% per riuscire ad arrivare vicino all'altra. C'è un segreto che ha avvelenato la vita di entrambe e c'è una mentore che poteva aiutare e che invece ha preferito pensare al suo tornaconto. Il libro parla soprattutto del tumulto interiore che è costretta a subire la seconda ragazza a causa della prima. A me è piaciuto molto. Più si legge più l'ansia cresce fino ad un finale forse ovvio ma non scontato, merito di un'autrice che ha saputo chiudere perfettamente il cerchio.