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Dalla noce alla palmaverde. Lettere di utopisti 1953-1972 - Leonardo Sciascia,Roberto Roversi - copertina
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Dalla noce alla palmaverde. Lettere di utopisti 1953-1972 - Leonardo Sciascia,Roberto Roversi - copertina

Descrizione


La copiosa corrispondenza tra Leonardo Sciascia e Roberto Roversi - più di duecento lettere, finora del tutto inedite - testimonia una profonda stima reciproca che con il passare del tempo diventa robusta amicizia. Dai consigli di lettura all'invio di dolci natalizi, dalle richieste di libri d'antiquariato ai commenti su scrittori contemporanei, l'intenso carteggio mostra due importanti protagonisti del panorama letterario del Novecento e il loro deciso impegno civile e politico per lo sviluppo democratico del nostro Paese. Si tratta di pagine - a volte affettuose, a volte telegrafiche - che lasciano intravedere anche teneri momenti di vita privata. Un aperto e stimolante confronto tra due grandi "utopisti" -come li definisce Antonio Motta - che si scambiano idee, giudizi, emozioni, progetti offrendo al lettore un prezioso spaccato del lavoro culturale di una generazione straordinaria.
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Dettagli

2015
11 febbraio 2015
303 p., Brossura
9788865985755

Conosci l'autore

Leonardo Sciascia

1921, Racalmuto

Leonardo Sciascia è stato uno scrittore e uomo politico italiano. Esordisce sotto il segno di una prosa poetica (Favole della dittatura, 1950; La Sicilia, il suo cuore, 1952) che lascia però presto il passo ad una vena che si rivelerà per lui più feconda. A dire dello stesso Sciascia, la sua cifra più autentica affonda infatti le radici in «una materia saggistica che assume i modi del racconto». Questa direzione è subito evidente fin da Le parrocchie di Regalpetra (1956) e Gli zii di Sicilia (1958), che mostrano come gli spunti di cronaca isolana si sappiano fare pretesto e cornice per indagare sul costume sociale e le sue degenerazioni.Esempi ancor più compiuti in tal senso saranno Il giorno della civetta (1961) e A ciascuno...

Roberto Roversi

1923, Bologna

Roberto Roversi è considerato dalla critica uno dei massimi poeti italiani del Novecento. Il suo primo componimento risale al 1939, all’inizio della guerra, e si intitolava Cavalleria polacca. A sedici anni aveva già a cuore qualcosa – ancora non ben definito, magari -, sentiva che la letteratura aveva a che fare con la vita, doveva averci a che fare.Aveva avuto come compagni, al liceo, Pier Paolo Pasolini e Francesco Leonetti e con loro aveva fondato la rivista Officina. Erano tre personaggi caustici, cui non andava giù la realtà così com’era, per niente, e infatti la rivista chiuse presto: troppo diretta, redattori troppo arrabbiati. Come diceva lo stesso Roversi, «non avevamo fatto ben bene i conti». Ma lo spirito rimase:...

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