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Da leccarsi i baffi. Memorabili viaggi in Italia alla scoperta del cibo e del vino genuino - Mario Soldati - copertina
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Da leccarsi i baffi. Memorabili viaggi in Italia alla scoperta del cibo e del vino genuino - Mario Soldati - copertina
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Descrizione


A pochi anni dalla morte dello scrittore Mario Soldati (giugno 1999), viene proposta un'antologia narrativa tematica su vini, cibi, prodotti tipici. Un viaggio che attraversa l'Italia e che dura decenni nel quale lo scrittore raccoglie appunti, racconti, biografie, aneddoti, descrizioni sui luoghi e i protagonisti della cultura e della produzione enogastronomica del nostro paese. Scorrono i ritratti di vignaioli e di ristoratori, le ricette prelibate di recondite osterie, le indicazioni dei produttori di olio e le descrizioni delle sorgenti di acqua...
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Dettagli

2005
301 p., Brossura
9788888738826

Voce della critica

“Parla come mangi (e bevi)” è il precetto al quale Mario Soldati ha ispirato tutta la sua vita di scrittore e di manalive: un possesso felice ramificato e trasparente della lingua impiegata per possedere il mondo con la pienezza gioiosa del corpo. Ecco perché è felicissima l'idea che Silverio Novelli ha realizzato con spigliatezza esperta nel centenario della sua nascita: la raccolta delle sue pagine più belle sul cibo e sul vino. Da leccarsi i baffi ci regala mezzo secolo di viaggi e incursioni in un'Italia capillare e verginale trecento pagine di expertise intemperanze e degustazioni di elogi del lavoro ben fatto e deprecazioni del lavoro approssimativo di scoperte di nomi e persone e sapori. Scrittore del desiderio Soldati ha la facoltà di spingerci a desiderare tutto ciò che nomina: paesaggi donne oggetti situazioni. E naturalmente cibi e vini. Ma basterà l'episodio indimenticabile del pranzo con il Duca di Solimena in una improbabile “Soldati's Spaghetti Italian House” (siamo a Chicago e in America primo amore 1935) per capire che questo approccio ortogonale con il mondo ce ne restituisce tutta la complessità tutto il bouquet psicologico e gustativo. “Parla come mangi” significa portare nella lingua le armonie i contrasti e le apparizioni più sfuggenti che si vanno mostrando nei retrogusti della realtà. Questo libro sul cibo è un libro di letteratura di pastosa e potabile letteratura. E non importa alla fine se Soldati fosse un vero e attendibile enologo se fosse un affidabile buongustaio dal quale cogliere al volo indirizzi annate etichette. Gli amici lo prendevano volentieri in giro quando faceva i suoi tour televisivi (già nel '55-56) nella valle del Po a caccia di cibi genuini. Lo prendevano in giro per quel suo travestimento da gourmet e da sommelier privo di titoli. Ma con lo scrittore non si sarebbero mai permessi. E questo parla come mangi è appunto il libro di uno scrittore che invecchia benissimo uno scrittore di gran corpo.


Domenico Scarpa

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Conosci l'autore

Mario Soldati

1906, Torino

Scrittore e regista italiano, Mario Soldati, dopo avere insegnato negli Stati Uniti, torna in Italia nel 1931 e intraprende la carriera di scrittore e di sceneggiatore (collabora alla stesura delle commedie La tavola dei poveri, 1932, di A. Blasetti e Il signor Max, 1937, di M. Camerini). Dopo alcune coregie, debutta da solo dietro la mdp con Dora Nelson (1939), sofisticato esempio di cinema dei «telefoni bianchi». Il suo cinema è ricco dal punto di vista figurativo e si distingue da buona parte delle produzioni italiane del periodo per la ferma attenzione che il regista pone al paesaggio, da lui visto non come parte ma come sostanza del racconto: in questo senso due opere come Piccolo mondo antico (1941) e Malombra (1942) rappresentano le vette di quel cinema poetico e...

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