L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La mostra, che ha richiesto sei anni di preparazione, è certamente la più importante di arte medievale da molto tempo a questa parte, e non solo in Italia. Per vedere qualcosa di analogo sull'arte senese del primo Quattrocento, si deve tornare alla leggendaria esposizione di New York del 1988, per chi l'ha potuta vedere... Inizialmente il Comune di Siena (in quale altra città italiana un comune prende l'iniziativa di mostre così? Forse solo a Ferrara) aveva pensato al solo pittore Giovanni di Paolo; poi il curatore Max Seidel ha proposto -e bisognerà ringraziarlo per anni- di estendere il discorso alla scultura -Donatello e Jacopo della Quercia- e agli altri pittori contemporanei, oltre che alla produzione suntuaria e alla miniatura. Ne è risultata una esposizione eccezionale, con un allestimento curatissimo, sia per il costante dialogo con il 'contenitore', cioè l'ospedale di santa Maria della Scala, ricco di affreschi dell'epoca (meraviglioso il 'Pellegrinaio' che si visita all'inizio del percorso), sia per gli accostamenti emozionanti (la sala delle 'Annunciazioni' a piano terra, commovente; la pala di Pietro Lorenzetti dal Duomo di Siena che dialoga colle omologhe del '400; il confronto costante al piano superiore tra scultura, pittura e oggetti di arte 'privata', che evita stanchezze). Il lungo lavoro di preparazione ha permesso di avere dei prestiti eccezionali. Ad esempio ci sono tutti i pezzi superstiti del 'Polittico Pecci' di Giovanni di Paolo, originariamente in San Domenico, con l'incredibile predella dai Musei di Baltimora e di Altenburg; c'è la ricostruzione della predella del 'Trittico dell'Arte della Lana' del Sassetta, oggi dispersa in tutto il mondo, con alcune scene rarissime, di potente drammaticità (come il 'rogo dell'eretico') e sapienza prospettica; c'è la serie quasi completa delle 'Storie di Sant'Antonio Abate', del misterioso Maestro dell'Osservanza. Insomma, da vedere e studiare nell'ottimo catalogo: è la più bella mostra del 2010. Altro che Caravaggio a Roma...e altri blockbuster.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore