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Quella che viene serbata e, insieme, svelata come possibile anzi come necessaria in queste pagine di Mauro Minervini è una proposta educativa e politica. Proposta che trova ispirazione e indicazioni da una giovinezza lontana solo nel tempo, ed in pagine scritte "nella tempesta". La giovinezza è quella della "vita giovane" di Simone Weil, le pagine quelle delle sue Riflessioni sulle cause della libertà e dell'oppressione sociale, raccolte tra il 1934 e il 1935, quando aveva 25 anni. Prova di formazione e prova politica di una giovane donna , di una vita giovane. Prova di realtà, là dove il tempo si tende e si rompe, e l'umano è chiamato a verità. Dove si dà forma al tempo personale nella tensione col tempo sociale e il tempo storico. Minervini mostra in questa giovinezza lontana una via (la proposta) per ritrovare la (propria) giovinezza: ne evidenzia lo sforzo di attenzione, il vivere scelte e pensieri come riflessione, la ricerca di sé intrecciata alle questioni ed alle condizioni della vita comune e del mondo. Comprensione e partecipazione: un dovere per Simone Weil, e la via stretta per la libertà personale. La condizione di giovinezza è capace di capire il proprio tempo in modo inusuale. Le pagine di Minervini nel loro serrato e fitto dialogo con la venticinquenne Simone Weil indicano una prospettiva educativa e politica per i nostri giorni e per le vite giovani che in essi si aprono. Prospettiva per la quale si sappia camminare controvento, ci si impegni a cercare le crepe negli edifici solidi della convivenza, dei saperi, delle forme di relazione, delle memorie e delle identità chiuse. Per dare forma nuova al tempo e all'umano, per non essere schiacciati dalle necessità, per sentire intensità e tenerezza del vivere insieme e della libertà personale. Costi quello che costi: con generosità, ed una certa nudità spirituale.
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