Le cronache di Caeligar

4.5 Era da molto tempo che non leggevo un romanzo distopico e devo ammettere che mi era mancato questo genere. Ci troviamo su una Terra distrutta da una catastrofe, i sopravvissuti vivono in città-isole e Caeligar è una delle più importanti. Qui si ritorna allo schema della "piramide della società", dal vertice potente, alla gente comune, fino a scendere nei veri e propri bassifondi abitati dai pariah ( i nostri "reietti" ). Già dalle prime pagine sono riuscita ad apprezzare lo stile scorrevole e i protagonisti principali. Incrociamo la penna di Mathias, ultimo sopravvissuto della generazione "pre-catastrofe" che segna sul suo diario tutti i ricordi di una Terra ormai inesistente. Sarà proprio lui a farci "fare la conoscenza" di Salvator Benelli, fondatore di una dei più importanti istituti di Caeligar. Mathias viene convocato da quest'ultimo per una riunione sul "Piano Terra" che sta prendendo vita per sbloccare la situazione di stallo in cui si trovano gli umani. Mio personaggio preferito è Sarah, soprannominata da tutti la principessa muta, orfana che vive nei bassifondi ma ama scoprire la città e intrufolarsi nella zona delle pompe di aspirazione dell'isola. Resta lì, con il suo carillon, a fissare l'orizzonte. Fin quando non torna in superficie per rubare del cibo per la sua sopravvivenza. Il comandante Jerry e il giovane Joseph sono due dei personaggi che si possono collegare alla Rosa Marcia, persona a capo della losca organizzazione di Caeligar, che spero di poter ritrovare anche nei prossimi libri. Come legati da fili invisibili, i personaggi del romanzo si avvicinano ed interagiscono man mano che la storia avanza, lasciando il lettore con la voglia di scoprire quali potrebbero essere i prossimi collegamenti tra persone così diverse tra loro. Una forte voglia di sopravvivere e sperare in un futuro migliore anima - chi più e chi meno - i cittadini di Caeligar. Ho divorato il primo romanzo e sono davvero curiosa di scoprire come si svilupperanno gli eventi.