Cristianesimo e diritto. Sull'anima della civiltà giuridica occidentale

Le prime domande alle quali si cerca di dare qui risposta sono: in Occidente si è scelto di vivere come se Dio non esistesse: chi lo sostituisce? Senza metafisica e trascendenza è ancora possibile o pensabile il diritto? Il rischio è di cadere nel diritto del più forte (stato o sovrano che sia). Nel pensiero cristiano in tema di giuridicità svettano tre principi: laicità (verticale e orizzontale);legalità (contro gli abusi del potere) e personalità (dove ruotano tutte le garanzie). L'essere umano è creatura, non individuo bensì persona, così va ritematizzato e risemantizzato il problema giuridico, in una direzione che è univoca. Siamo alla coscienza (Rosmini) e al personalismo (con i suoi tanti autori) sulla dignità della persona e il rispetto e la tutela dei diritti fondamentali, ponendosi così fuori dall'utilitarismo, dal relativismo e dall'individualismo. Ecco che la Chiesa ripropone e riproblematizza, la struttura ontologica e assiologica del diritto e, dunque, della relazionalità umana. Una agile sintesi, preludio di ulteriori studi.