La coscienza di un liberal

Un libro interessante che smonta il mito dei democratici Stati Uniti e del suo modello privatista, come la più grande democrazia al mondo faro internazionale per i diritti civili, e con la migliore efficienza statale per la totale privatizzazione. Come si può leggere dal libro, ma ci vuole solo un pò di buon senso a capirlo analizzando l'italia dagli anni 80 in poi, ovvero, da quando i mass media ed in particolare la TV ci hanno iniziato a bombardare di messaggi per spingerci al modello americano e per votare chi ci propone il modello Americano, gli USA non sono e non sono mai stato un paese democratico, ad eccezione delle conquiste del New Deal che in minima parte durano ancora adesso. L'autore riesce pertanto a spiegare come siano arrivate le conquiste sindacali nel paese più capitalista al mondo, il perché siano stati create certe leggi a favore dei lavoratori e dei più deboli, il ruolo dei sindacalisti cattolici che hanno distrutto il capitalismo protestante di poche grandi famiglie (fattore molto importante in un momento in cui si cerca di mettere in evidenza il cattolicesimo come un qualcosa di negativo), di come il walfare americano sia stato demolito anche con minacce e violenze verso i sindacalisti, impensabili per un paese con la sua fama e come il modello privatista venga smontato e messo in chiaro per quello che è, un business per le multinazionali, ed un pericolo per i cittadini. Interessante notare come alcuni atteggiamenti della politica Americana si possano trovare in quella italiana, ad esempio Lyndon Johnson che per dare diritti ai neri si disinteressa degli altri, e di come in italia si pensa più all'immigrato che all'italiano che si trova sempre all'ultimo posto in caso di necessità, in pratica si vede il diritto dell'ultimo arrivato superare quello di chi vive in un territorio da generazioni, lasciandolo senza una rappresentanza politica e che possa difendere i suoi diritti, e costringendolo ad immigrare.