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Recensioni Il corrispondente dall'estero

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Parigi: in una notte d'inverno del 1938, in un albergo a ore noto per la sua discrezione, un uomo viene trovato morto, apparentemente suicida. La sua morte, però, non è affatto la triste conclusione di una tragedia romantica, ma l'esito finale di un'operazione dell'OVRA, la polizia segreta fascista di Mussolini. L'uomo, infatti, è stato ucciso dai sicari del Duce poiché era il direttore di "Liberazione", il foglio della resistenza antifascista italiana rifugiatasi a Parigi. Carlo Weisz, un rifugiato triestino di famiglia italoslava, che a Parigi ha trovato lavoro come corrispondente dall'estero della Reuters, viene nominato nuovo responsabile del foglio e richiamato dalla Spagna, dove sta seguendo le campagne finali della Guerra civile spagnola. Non appena rimette piede a Parigi, Weisz si ritrova alle calcagna i servizi segreti di tre paesi: la Sùreté francese, l'OVRA, l'intelligence britannica. Nel drammatico scenario dell'Europa sulla soglia del secondo conflitto mondiale, anche un corrispondente dall'estero può essere una pedina importante nella scacchiera della guerra, una pedina da sorvegliare, ricattare e, nel caso, eliminare. )
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