Copper

Appena terminata la lettura di “Copper“ di Maura Maioli. E' stata una lettura piacevole che a tratti mi ha commosso e fatto lacrimare. Vi è raccontato il nostro mondo contemporaneo con tutte le sue ipocrisie e menzogne partendo da una storia personale di abbandono, mai pronunciato ma semplicemente attuato. Vi sono narrate tre solitudini che si salvano reciprocamente, perché se si vuole e si riesce ad andare al di là delle convenzioni superficiali, delle abitudini crudeli, del conformismo e dell’ignoranza allora si può curare veramente, sanare e ritrovare una pace costruttiva. Il tutto è osservato con uno sguardo franco e diretto, che non fa sconti nel descrivere le crudezze, le ipocrisie, i fatti dolorosi, di un dolore spesso derivante da gesti incomprensibili per la loro inutilità, se non quella del gusto di far male per far male... per raccontarsi delle menzogne mettendosi dei filtri davanti agli occhi e ai pensieri. Ma è uno sguardo che non dispera mai, non trascende, non è scabroso o indecente o violento. Non ce n’è bisogno. Ha saputo raccontare la vergogna di certe scelte e di certi gesti mantenendo la compostezza ma al tempo stesso con incisività. Che dire poi della lingua.. Mi è molto piaciuto il ritmo narrativo, la scelta accurata e precisa delle parole. Si avverte l’attenzione e la cura che l'autrice ha messo nello scrivere. Ho letto anche le opere precedenti della scrittrice e personalmente credo che Copper sia la sua cosa migliore.