Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Conversazioni a Curlow Creek - David Malouf - copertina
Conversazioni a Curlow Creek - David Malouf - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 1 lista dei desideri
Conversazioni a Curlow Creek
8,10 €
-45% 14,72 €
8,10 € 14,72 €
Attualmente non disp.
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libraccio
8,10 € + costi di spedizione
Usato
Aggiungi al carrello
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libraccio
8,10 € + costi di spedizione
Usato
Aggiungi al carrello
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Conversazioni a Curlow Creek - David Malouf - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


In uno sperduto avamposto militare dell'Australia, un ufficiale incaricato di sovrintendere all'esecuzione di un fuorilegge trascorre con lui la notte della vigilia: i due, conversando e ricostruendo tra sogno e memoria le proprie vite, scopriranno di avere insospettati legami e di condividere emozioni e speranze.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

1998
17 febbraio 1998
232 p.
9788876844911

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
(1)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

babbacop
Recensioni: 5/5

Storia molto particolare. Da gustare lentamente come un buon vino.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica


recensione di Concilio, C., L'Indice 1998, n. 8

È un mondo di uomini, spesso, quello dei romanzi di David Malouf, più spesso, di silenzi. Desta stupore, dunque, questo assoluto quasi famelico bisogno di parole che trapunta la notte di un gruppo di uomini impegnati a sorvegliare un fuggiasco prima della sua impiccagione. Un'arguzia di parole per sconfiggere la morte: viene alla mente Shéhérazade. La verità è che le parole devono colmare i vuoti dell'inferno australiano. "Era di questo che avrebbe voluto parlare": di come il loro giovane compagno "si era trasformato in qualcosa d'inimmaginabile: un uomo con una lancia nel collo, in ginocchio sulla terra brulla, che gorgogliava (...) aveva visto la sua anima venir fuori assieme alla lancia". Era di questo che avrebbe voluto parlare. Di un ragazzo morto per mano degli aborigeni. "Posso chiederle qualcos'altro? (...) Pensavo solo che siccome lei è irlandese, non le faceva niente se le facevo qualche domanda", così inizia il dialogo - fatto di domande e mezze risposte, interrotto dal sonno, da sogni tormentati, lamenti, confessioni, ricordi del passato - tra il condannato, Daniel Carney, e l'ufficiale venuto a vegliare sulla sua ultima notte, Michael Adair. Uomini che per addormentarsi cercano nella memoria le vecchie ballate irlandesi ("Intende se so cantarla?" "Sì, magari ci calma. Poi potremmo cercare di dormire un po'"); uomini che ammazzano il tempo della notte con storie di fantasmi: "Dai continua, Garrety, che è successo dopo? Che cosa hai fatto? (...) I giovani erano tornati a raccontarsi delle storie, e con ciò a una versione più contemplativa di sé".
Così come la notte si dissolve nei molti rivoli narrativi, dentro e fuori la capanna dove giace il condannato, allo stesso modo la storia della mancata impiccagione di Carney sfocia nel mar delle leggende, in cui il "bushranger", il deportato evaso, personaggio mitico dell'immaginario australiano, si confonde con la figura storica dell'irlandese Dolan, John Donohoe (1806-1830), famoso brigante del Nuovo Galles del Sud. E mentre la leggenda del fuggiasco si stempera in quell'altra ossessione tutta australiana dell'esistenza di una zona d'ombra controllata da briganti e fuorilegge, Adair ammira di lontano l'Hyperion, la nave che lo riporterà a casa, in Irlanda; come Marlow, indietro dalla donna amata, di un tempo, il cui amato Kurtz (Fergus) è morto nell'inferno australiano. Ma, come Ishmael, Adair si prende del tempo prima di salpare, girovagando tra le locande, i negozi di barbieri e lustrascarpe, i negozi di coloniali, raccogliendo e aggiungendo particolari alla leggenda che lo riguarda; affamato di quelle parole che egli stesso ha generato, fermandosi da un fornaio per acquistare una pagnotta: "La dolcezza salata della crosta simile a una benedizione (...) [gli] rinfresca la bocca come fanno le parole di ogni giorno".
Le ultime, dense pagine del romanzo evocano Conrad e Melville, ma anche Joyce merita una menzione, senza con ciò voler fare di Malouf il Joyce australiano. Piuttosto Malouf è l'idea ribaltata di Joyce: leggendario là dove Joyce era epico; cristallino là dove linguaggio e stile in Joyce si fanno opachi. L'Irlanda degli antipodi è una colonia ombra di deportati datisi alla macchia; il tempo dilatato è quello di una notte nella vita di un uomo, Adair/O'Dare, che dall'Irlanda parte per la sua "quest" negli inferi antipodei, per tornare alla sua Penelope irlandese. Perché, sì, le due figure femminili del romanzo, Mama Aimé e la contessa Virgilia, sono personaggi dall'aura mitica. Moderno e sobriamente postmoderno, Malouf, voce di spicco della letteratura australiana, mescolando realtà storica e finzione ha così restituito luce a una leggenda di frontiera del secolo scorso, la cui poesia trova eguali solo nell'altrettanto leggendaria, quanto apocrifa, ricostruzione del West di" Billy the Kid", del canadese Michael Ondaatje, o nelle atmosfere di quel bellissimo film che è "Dead Man* di Jim Jarmusch.

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

David Malouf

(Brisbane 1934) scrittore e poeta australiano. Ha esordito con la raccolta La bicicletta e altre poesie (Bicycle and other poems, 1970, nt). La vena narrativa, rivelatasi con Johnno (1975, nt) e con Una vita immaginaria (An imaginary life, 1978), ha trovato conferma in Nel mondo grande (The great world, 1990) e in Ritorno a Babilonia (Remembering Babylon, 1993), forse il suo capolavoro, storia di un bambino bianco allevato dagli aborigeni che viene respinto dalla comunità originaria quando vi fa ritorno da adulto. Sono seguiti i romanzi Conversazioni a Curlow Creek (The conversations at Curlow Creek, 1996) e Io sono Achille (Ransom, 2009) e i racconti di La materia dei sogni (Dream stuff, 2000) e Qualsiasi mossa tu faccia (Every move you make, 2006, nt).

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore