Contro i nuovi dispotismi. Scritti sul berlusconismo

Inizio da quelli che sono i difetti di questo libro. Il primo è che in alcuni capitoli è difficile e pesante da comprendere, per cui non è in grado di arrivare a tutti, e vista l'importanza della tematica che tratta è una grande lacuna. La seconda è questo uso improprio della parola Nazione, l'italia non è una nazione, in quanto una nazione è formata da gente della stessa etnia, cultura e religione. Gli italiani hanno in comune solo la religione, niente etnia e cultura. Questo libro è molto utile per avere una panoramica più chiara di quella che è la situazione attuale di questo stato e del perché è ridotto ad un malato terminale, su come sia sempre stato un paese autoritario, dispotico e centralista, governata da interessi forti, che stà vivendo giorno dopo giorno un asprimento dell'autoritarismo. Non a caso, quando giovani ed incensurati studenti protestano per la scelta suicida di tagliare i fondi pubblici alla scuola pubblica, si trovano parlamentari condannati e prescritto che mandano la polizia a manganellarli, e che ordinano ai mezzi di infomazione pubblica di parlare di scontri tra frazioni opposte di studenti, si può solo prendere coscienza che questa è dittatura. Ottime sono le lezioni di liberismo, ma più che tutto sono di democrazia, spiegate attraverso forza italia come esempio di non democrazia. Se forza italia non è democratica al suo interno, come potrebbe esserlo lo stato italiano se viene plasmato su quel modello? con una persona da idolatrare come Dio benchè sia solo un fenomeno da baraccone? Di sicuro esce un quado di Berlusconi simile a quello dato da Montanelli, il più grande "piangi e fotti" del mondo, una persona che usa la bugia di essere una eterna vittima per rubare.