Contro il calcio moderno

Questo autore che si è fatto conoscere per "I ribelli degli stadi: una storia del movimento ultras italiano" conferma la sua autorevolezza e la sua competenza nei fatti che riguardano la tifoseria e l'evoluzione del calcio. Non è solo un libro per i nostalgici, ma un testo che avvia una riflessione seria su dinamiche, affarismi, prepotenze che avvengono negli stadi e fuori. Ed è straordinariamente attuale e interessante l'intreccio fra il punto a cui è giunta la deriva del calcio moderno e l'imprevedibilità di una pandemia che sta rimettendo tutto in discussione. In conclusione, non è solo un libro che chi segue o ama il calcio. Non sarebbe, allora, il libro giusto per me. E' un libro per chi conserva ancora il gusto di esplorare i fatti da altre prospettive, per chi si sottrae al pensiero unico.

Una riflessione seria e attenta sui cambiamenti avvenuti e in itinere nel mondo del calcio. L’analisi dell’autore, supportata da dati oggettivi e incontrovertibili, affronta i vari ambiti interessati da queste trasformazioni, dall’aspetto economico-politico ai risvolti socio-culturali. Molto interessanti e utili risultano i diversi spunti e le numerose citazioni di autorevoli scrittori italiani e stranieri, come le analisi di Alessandro Dal Lago, Antonio Roversi e Valerio Marchi, preziosi per approfondire le tematiche illustrate. Nel percorso d’indagine tra cause ed effetti, un universo vasto e non facile da definire, si inserisce il naturale binomio tra sport e tifo, la loro stretta e viscerale correlazione. Il libro di Pierluigi Spagnolo ha, inoltre, l’enorme merito di colmare un grande vuoto, poiché mancava ancora una ricostruzione accurata di quanto è avvenuto e sta avvenendo nel mondo del calcio italiano. A differenza di precedenti volumi che non hanno affrontato organicamente e strutturalmente la questione.

Dalle pay tv agli stadi vuoti, i tifosi trasformati in clienti. Già il sottotitolo del libro racconta il viaggio di "Contro il calcio moderno", dagli anni Novanta al calcio di oggi, ripartito nonostante il Covid senza tifosi negli stadi. Molto buono