La congiura

Non riusciva a credere alle sue orecchie Tanina Buccè. La sua amica Mariuzza, donna bellissima e dalla specchiata onestà, moglie di un notabile del partito fascista di Vigata, aveva perso la testa e si era concessa a Ciccino Firrera, il suo sarto la cui abilità era pari solo alla sua scarsissima avvenenza. E come Mariuzza anche le altre mogli di alti esponenti della sezione locale del partito si erano lasciate irretire da Ciccino! Solo lei pareva risultare indifferente al seduttore indomabile. Non era forse abbastanza piacente? O suo marito non godeva del prestigio riservato agli altri segretari che avevano giurato fedeltà al duce? Un orribile pensiero attraversa la mente di Tanina. E se quel gran fituso di Ciccino Firrera non fosse altro che uno sporco comunista che seducendo rispettabili donne fasciste vuole infangare il duce? Come sventare questo macchiavellico piano? Un racconto grottesco, spassosissimo, che mette in luce l'ipocrisia ed il delirio di onnipotenza di chi, nascondendosi dietro a ideologie, vuole spadroneggiare e prevaricare su i più deboli e indifesi. Il finale poi è una chicca inestimabile !

Racconto piacevolissimo e con un gran finale