Confessioni di un ragazzo perbene

Mi sono rispecchiato molto nella vita dell'autore, che ha saputo descrivere con profondità di sentimenti i momenti alti e i momenti brutti, tutti parte di un percorso di crescita esistenziale. E' un libro adatto a tutti, omosessuali e non, perché mostra l'evoluzione di spirito che conduce alla presa di coscienza di sé stessi e della propria libertà. Nelle relazioni tormentose che Andrea tesse con uomini incapaci di amarlo del tutto o di darsi a lui spontaneamente, c'è il senso dell'angoscia e dell'attesa, tipico di un giovane alle prese con il furore di nuovi sentimenti che non riesce ad accettare del tutto , ma che deve accogliere per concedersi alla felicità dell'animo. Sorvolo sulla pessima punteggiatura e applaudo questo libro per la sua valenza emotiva e filosofica, con cui giunge genuinamente all'osservatore trepidante.

Questo libro si legge tutto d'un fiato. E' la storia di un ragazzo che scopre un se stesso diverso da cio' che ha pensato d'essere. E' il travaglio interiore di una persona che non teme mettersi a nudo per ritrovarsi e che dall' incontro con altri si evolve alla ricerca di un po' di felicita' e di tranquillità. Scritto magnificamente, ha pagine struggenti, raffinate, colte. Belli anche gli squarci delle varie citta' in cui si snoda la storia. Sicuramente un libro da leggere e da conservare. Ottimo anche per trovare spunti per successive letture

Ho letto questa autobiografia con la massima attenzione. Nelle parole l'autore consegna la sua vita, i suoi desideri, i suoi dolori. Il suo è un racconto che rende partecipi. Permette di accompagnarlo di esperienza in esperienza. Ne descrive particolari e stati d'animo. Si apre senza nascondersi. E potrebbe scrivere, con Paul Nizan, che aveva vent'anni e che non permetterà a nessuno di dire che «è la più bella età della vita» (Aden-Arabie, 1932). Se gli scrittori d'oggi sono spesso controllati, e si esprimono soprattutto per via di ragionamenti più che di vissuto, io preferisco, invece, Alain-Fournier, il primo Nizan, il primo Camus. Penso, insomma, all'improvviso e felice sbocciare del desiderio di dire: una scrittura che esprima la gioia e il dolore, perché le passioni restituiscono la persona nella sua originaria umanità. Allora, leggere diventa anche la scoperta di qualcuno, e comunica il brivido che nasce dall'aver stabilito, per un istante, un contatto. Andrea scrive in modo limpido e preciso, ma in alcuni momenti raggiunge intensità estreme. Sono improvvise folgoranti accensioni. Le sue esperienze non sono state invano. Il libro è un esordio di grande classe!