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Recensioni Confessioni di una macchina per scrivere. La pubblicità tra visione di marca e visione del mondo

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Un ex pubblicitario scrive della propria esperienza professionale per stimolare una riflessione sulla comunicazione di massa, la sua evoluzione negli ultimi decenni, le sue formule, il suo slang, la sua degenerazione pubblicitaria. Uno sguardo disincantato sull'uso e l'abuso dei linguaggi parole, immagini, eventi, mode - che contribuiscono a formare o a modificare la percezione pubblica del reale. Da un osservatorio atipico - i laboratori della comunicazione commerciale - l'autore spia fatti e comportamenti che riguardano solo in parte il proprio mestiere, ma che proprio nelle pratiche pubblicitarie trovano un fondamento e una spiegazione. Un tempo definita persuasione occulta, la pubblicità si libera di qualche velo spogliando però, allo stesso tempo, il mondo che la ospita e che non può fare a meno di lei: quello dei mass media. Senza scivolare nei cliché o in facili moralismi, l'autore si interroga sulle differenze, talvolta rilevanti, tra ciò che appare e il suo significato; indaga sulla comunicazione in generale e sui suoi effetti, tentando di stabilire un rapporto di corrispondenza tra il disimpegno estetico e la deriva dei valori.)
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