Condominio Oltremare. Ediz. illustrata

  Un quarantacinquenne in fuga da Milano raggiunge il suo Condominio Oltremare, nome capace di riunire in sé la desolazione quasi prefabbricata delle case estive, con l'aggiunta di quel tanto che basta nel nome (oltremare) per renderlo merce spendibile a acquistabile. Siamo sulla Riviera romagnola con i suoi trafficanti in edilizia, spicca il nome Sindona legato tra l'altro al petrolchimico di Ravenna; si incrociano eventi privati e collettivi, percorsi a ritroso che fanno riemergere dal passato le voci mute dei defunti (genitori, amici, vicini di casa), che nel nastro della memoria hanno la capacità di illuminare di luce sinistra un presente sempre più logorato e muto delle sue stesse menomazioni: la strage di Bologna appare quasi un evento tragico nella tragedia, in questo lavoro di Giorgio Falco. Sì, perché in Condominio Oltremare (corredate dalle fotografie di Sabrina Ragucci) la sostanza stessa del dolore deflagra nei gesti lievi, piccoli, a raccontare intere esistenze". Agghiacciante, spietata, semplicemente inspiegabile, è la vita che viene restituita dallo sguardo lucido, estremamente capace di selezione, dell'autore. L'affaccio su questo condominio avviene attraverso un dialogo interiore con i propri cari che non ci sono più, è una rievocazione del passato in cui l'infanzia e giovinezza inevitabilmente fanno i conti con le origini e le radici. L'autore di La gemella H scrive di questa tragedia, di questa bellezza che è la vita; e lo fa in una maniera chirurgica, senza concedere nulla al suo sguardo dolce e spietato, da lasciare dietro di sé la scia di uno stile proprio, e netto. Nel nastro del tempo, nello svolgersi del suo trascorrere, la speculazione edilizia, le miserie umane attorno agli "uomini delle Berline nere", i simboli e i simulacri del potere, sono, a mio avviso, quasi una consolazione in riga rispetto all'atrocità della vita spalancata di fronte agli occhi di un uomo solo, a tu per tu con i propri fantasmi, echi interiori, ricordi. Come in una sigla da telegiornale fanno rumore le notizie di guerra, le stragi, che rappresentano i picchi di un elettrocardiogramma quasi sempre in stato di allarme, in una condizione di emergenza latente. Le pagine scritte con capacità e misura ridefiniscono e amplificano, nel libro, il potere e il ruolo delle immagini di Sabrina Ragucci. Ci sono due libri, in questo libro, dove le parole e le fotografie non si rincorrono, ma dialogano mute a squadernare la pagina dello sgomento per la vita che passa e che resta, e che qui è rimasta impigliata anche in una casa di vacanza vista mare.   Raffaella D'Elia