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Nd
1 gennaio 1993
2580015926150

Conosci l'autore

Maria Callas

1923, New York

Nome d'arte di Maria Kalogeropoulos. Soprano statunitense di origine greca. Debuttò con Cavalleria rusticana all'Opera di Atene, dove cantò dal 1938 al '45. Nel 1947 intraprese la carriera italiana e dopo pochi anni diventò celeberrima. Voce di timbro discutibile, con zone opache o gutturali o aspre, ma singolarissima per la varietà dei colori, la forza di penetrazione, l'estensione (dal la sotto il rigo al fa sopracuto), la duttilità e l'agilità, rivoluzionò la vocalità femminile, ripristinando – dopo le deformazioni provocate dal dramma musicale e dal verismo – la tecnica di fonazione ottocentesca e, con essa, il tipo di soprano specializzato sia nel canto di forza sia in quello acrobatico. Interprete e attrice tragica di grande talento, diede inizio alla «belcanto-renaissance» emergendo...

Placido Domingo

1941, Madrid

Tenore spagnolo. Figlio d'arte, esordì giovanissimo nella compagnia di zarzuelas dei genitori. Diplomatosi in pianoforte e composizione, si dedicò interamente al canto dal 1959, mettendosi in luce nel 1966 in Carmen a New York. Il caldo timbro vocale, l'intelligenza musicale (in varie occasioni ha diretto opere egli stesso) e le non comuni doti sceniche ne hanno fatto il maggiore tenore lirico-drammatico degli ultimi decenni. Ha affrontato, anche a rischio di minare la sua voce, un repertorio sconfinato (da Otello e Don Carlos a Werther, Lohengrin e Parsifal), e vanta una delle più ampie discografie di cantante lirico.

Enrico Caruso

1873, Napoli

Tenore. Debuttò al Nuovo di Napoli nel 1895 con Cavalleria rusticana e dopo i primi successi ottenuti a Pietroburgo, a Buenos Aires e alla Scala di Milano, si trasferì al Metropolitan di New York, dove rimase dal 1903 al '20. Voce eccezionale (che univa vellutate ombreggiature baritonali a solari vibrazioni tenorili) e temperamento caldo e comunicativo, espresse come nessun altro lo struggimento sensuale e la passionalità degli «amorosi» del repertorio pucciniano e verista; seppe anche rendere in modo personalissimo, con fraseggi incisivi, larghi e nobili, diversi personaggi verdiani, e colse felicemente il lirismo di Nemorino dell'Elisir d'amore, Lionello della Marta, Faust dell'opera di Gounod. Resta tuttora il più «mitico» tenore del nostro secolo.

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