Con amore e con amicizia. Lisetta Carmi

«Carmi racconta che da piccola rifiutava i vestiti da bambina, era la terza figlia dopo due maschi e voleva essere come i suoi fratelli, con vestiti pratici come i loro e i capelli corti come i loro – correva in giardino con le forbici, racconta, e si tagliava i ricci -; quando le mettevano addosso qualcosa di meno essenziale, come un cappello, se lo toglieva subito: già da bambina volevo essere una persone semplice, vestita semplice, senza fronzoli. Questo potete incontrare nella sua fotografia, una fotografia semplice, senza fronzoli. Attenzione semplice non è sinonimo di facile, tutt’altro, piuttosto semplice è qualcosa di lontano dall’artificio, distante dalla costruzione, un discorso non verboso. A volte troverete una fotografia sporca, non a fuoco perfettamente o sgranata o non in linea con le coordinate verticali o orizzontali consuete, ma fa parte della narrazione, della storia che vi sta raccontando, dello stile che ha decido di adottare, del linguaggio che adopera per dire con le immagini. Il cuore di Lisetta, il cuore che batte che ritmo ha ora per te, quanti ritmi cadenzati hai raccolto e trasmesso alle tue dita in questi primi anni di fotografia, le tue falangi, la prossimale, l’intermedia, la distale, che musica hanno sentito, la cadenza dei tuoi passi sul palcoscenico in teatro, il cadenzato della contrazioni spinta dopo spinta, e il rumore delle macchine del porto, il tono delle voci dei camalli, il rincorrersi ritmato dei loro strumenti, dove portava il tuo cuore?». Un dialogo, intimo e autentico, che Anna Toscano intrattiene con Lisetta Carmi per entrare ancora più a fondo nella vita di questa straordinaria donna.