Il compromesso

Non so se "il", ma sicuramente un grande romanzo americano. La storia di un uomo, un pubblicitario di successo di mezza età, narrata in soggettiva: tutto è filtrato esclusivamente attraverso la sua visione del mondo, degli uomini (e delle donne) e delle cose, in modo che dopo qualche decina di pagine siamo diventati suoi intimi, capiamo come la pensa su molte cose e ci divertiamo a vedere come agisce e probabilmente agirà. Solo che in questo interstizio, tra il conosciuto e l'ignoto, tra il prevedibile e l'imprevisto, connesso all'ampia sintassi del mondo, si dispiega l'essere reale di un uomo, da un lato, e la capacità artistica dello scrittore, dall'altro. Un uomo qualunque (si sarebbe detto qualche anno fa un borghese di successo), che però non è soltanto quello che si potrebbe pensare a prima vista: egli si trova difatti davanti a scelte, immediate o di prospettiva, a vicende inattese sebbene lui stesso abbia contribuito a crearle; spesso vede la vita sfuggirgli, e altrettante volte la riacchiappa. E sempre poi riparte: e noi lo seguiamo con i suoi occhi, percependone lo svolgimento umano, troppo umano, non da spettatori ma dall'interno. Fino a che poi, nelle ultime strazianti pagine, egli arriverà a porsi quelle stesse domande che molte volte capita anche a noi di porci: in relazione a situazioni molto diverse, certo, ma la sostanza di un uomo è quella. Articolato in due parti abbastanza distinte sia per tematica (prima la questione coniugale, poi quella familiare, in rapporto ai genitori), sia per ritmo narrativo (montaggio più rapido nella prima, più arioso nella seconda), il romanzo beneficia molto a mio sommesso avviso dell'enorme talento e della grande esperienza cinematografica dell'autore. Un libro memorabile.

Letto 40 anni fa: mi aveva entusiasmato. Riletto ora: mi è piaciuto ancora moltissimo, forse sente un po' gli anni (ma sono davvero tanti) vale comunque la pena di leggerlo. Lo consiglio vivamente

Sinceramente questo libro non è riuscito a prendermi ed entusiasmarmi, l'ho sentito lontanissimo per contenuti e sensibilità. Ho adorato "la versione di Barney", ma non trovo assolutamente somigliati queste 2 opere. Secondo me gli anni si sentono e certe tematiche non sono più così vicine a noi.Ho veramente faticato a terminarlo.