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Dettagli

1997
1 gennaio 1997
148 p.
9788821161124

Voce della critica


recensione di Filoramo, G., L'Indice 1998, n. 3

Figura chiave del quietismo francese, Madame Guyon (1648-1717) scrisse questo straordinario commento al "Cantico dei cantici", fondamentale testo biblico di riferimento per la mistica nuziale, in soli tre giorni, in una tipica condizione di ispirazione, che ancor oggi avvince e trascina il lettore. Tipico esempio di scrittura mistica femminile, il commento della Guyon è mosso dalla fondamentale esigenza di leggere, nel testo sacro, il percorso interiore dell'anima che aspira all'unione divina attraverso tre stadi: quello attivo in cui l'anima chiede insistentemente il bacio della bocca che segna la promessa del matrimonio spirituale; il secondo, di contro, di pura passività; il terzo, infine, di unione, in cui emergono i tratti tipici della spiritualità quietista, come il silenzio, lo sguardo interiore, e infine il totale annullamento di sé (il "nulla della creatura disappropriata" di se stessa e, quindi, pronta alla fusione con Dio). Nella sua fine introduzione, la curatrice sottolinea a ragione la novità, nella storia della mistica, della posizione di Madame Guyon: alla fine, la perfetta interiorità raggiunta non si chiude in se stessa, ma, in virtù della sua assimilazione a Dio, si riapre, libera, all'esteriorità: in questo, per la Guyon, "deve consistere l'effetto del più profondo annullamento".

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