Come mio padre ha dichiarato guerra all'America

Molto leggibile, pieno di invenzioni e dal ritmo felice. Sfrutta in chiave paradossale, ma verosimile, l'eterna ossessione americana per la difesa da fantomatici attacchi esterni, che dopo l'11 settembre 2001 è divenuta una preoccupazione concreta: con la sua politica estera imperialista gli Stati Uniti difendono o mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini? E' un tema che l'autore tratta da tempo, praticando una nuova forma di giornalismo che svela i sistemi di depistaggio dell'informazione mainstream. In questo romanzo il registro è satirico nella migliore tradizione americana di Mark Twain e Kurt Vonnegut. Lateralmente l'autore critica una serie di miti della civiltà occidentale: le utopie hippie, l'ideologia del consumo, lo spettacolo della vita privata attraverso i media. Originale il punto di vista del bambino telepate.