Come la Chiesa finì

La recensione di Giunng63 - mi sento in dovere di intervenire per dire la mia sul libro ma anche sul detto commento perché chi legge abbia un'idea possibilmente obiettiva di che cosa compra - non è una recensione. Mi pare piuttosto un giudizio sulla politica della Chiesa e diretto alle considerazioni, implicite alla narrazione, sulla curvatura dottrinale e pastorale degli ultimi anni. L'autore immagina un futuro dissolvimento della soglia di Pietro conseguente alla crisi di oggi, sia interna che esterna; crisi che è plausibile considerare alla luce di una secolare tradizione, o protetta troppo a lungo da un rigoroso "conservatorismo" o tradita dall'eccessivo allontanamento delle società contemporanee dai valori del cristianesimo. Perciò non penso che il libro vada giudicato in base a cosa sia giusto o sbagliato, perché allora si finisce con l'esprimere il proprio gradimento o meno circa l'attuale Papa, e non riguardo al libro in questione. Sarebbe come criticare 1984 di George Orwell perché non si crede che i regimi comunisti totalitari siano una cosa cattiva. Si può comunque apprezzare il cimento letterario e filosofico di Orwell. Così deve essere per Valli: il libro è scritto bene perché Valli sa scrivere bene. Le sue considerazioni sono approfondite, inquietanti e attualissime. Può piacere o meno la prospettiva futura che si descrive ma è comunque da apprezzare il fatto che non la si possa giudicare improbabile. Tutt'altro purtroppo.

Il libro di Aldo Maria Valli, credente e vaticanista di vecchia data, mi ha lasciato molto perplesso e con l'amaro in bocca. La mia fortissima impressione è che l'autore, grande ammiratore di Karol Wojtyla, che aveva seguito in numerosissimi viaggi pastorali intorno al mondo, non riesca, semplicemente, ad accettare lo stile pastorale inaugurato da Papa Francesco. Valli rivolge tutta una serie di forti critiche, assai poco velate, all'operato del Papa argentino ma non sa suggerire alcun tipo di rimedio a quelli che, a suo avviso, sono gravissimi e preoccupanti sbandamenti. E' sbagliato, oggi, spronare la Chiesa, a essere in uscita e sostenere che i pastori, cioè i preti, devono avere addosso l'odore delle pecore? E' meglio avere una gran quantità di preti accademici oppure di preti "di strada" quali don Luigi Ciotti, don Antonio Mazzi e il compianto don Andrea Gallo??? La Chiesa potrebbe davvero finire se non si sbrigherà ad attuare pienamente le decisione prese durante il Concilio Ecumenico Vaticano II, se non sarà in grado di porre rimedio all'ormai quarantennale emorragia delle vocazioni sacerdotali, se non si affretterà a dare maggiore spazio ai laici, soprattutto alle donne. Se al timone della Chiesa non ci fosse saldamente Dio, Essa si sarebbe ripetutamente sfracellata contro gli scogli della storia già secoli e secoli fa. Non sta ad Aldo Maria Valli stabilire come, e se, la Chiesa finirà e le sue discutibilissime elucubrazioni, esposte in questo libro, altro non sono che profezie di sventura, cui, come insegnava Papa Roncalli, non bisogna credere.

Lo trovo molto interessante e analisi molto attenta