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Come un'allegoria - Giorgio Caproni - copertina
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Come un'allegoria - Giorgio Caproni - copertina

Dettagli

2002
1 gennaio 2002
64 p., Rilegato
9788874940806

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Il Recensore
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I temi dominanti (e di conseguenza alcune caratteristiche stilistiche) della poesia caproniana nel suo trentennale sviluppo, a partire dalle Stanze della funicolare, contenute nella raccolta Il passaggio d'Enea del 1956, fino a Il conte di Kevenhüller, del 1986, mi paiono i seguenti: - la claustrofobia, e dunque una certa ossessione del ritmo chiuso e del rimando; - la fobia del viaggio, e di conseguenza un difficile rapporto con la continuità del testo, cioè una certa difficoltà a procedere con l'affermazione, reiterazione e sviluppo di certi temi iniziali, enunciati nei primi versi dei vari componimenti."Che sera è mai accaduta/ Quale notte prelude?", come compare nell'ottava delle Stanze della funicolare, è una doppia interrogativa che nasce dall'ansia dello spazio ristretto, dall'intollerabilità dell'essere compresso e trattenuto, peggio ancora se questa situazione si applica all'atto del muoversi, del viaggiare solitario o collettivo; disagio che spingerebbe il viaggiatore a chiedere l'alt se non fosse vinto dalla sua cerimoniosità, cioè dall'abitudine all'educazione e alla tolleranza nei rapporti, che impongono al viaggiatore di pazientare e sopportare. La poesia di Caproni nasce dal pazientare, dal tollerare antiche forme letterarie, dall'uso continuato di una lingua inadatta alla contemporaneità, per assenza di alternative e sfiducia profonda nella rottura, rivoluzionaria e avanguardistica, di cerimonia e ritualità, qualità, invece, che sole danno la poesia. Ed anche, a corollario, mostrare come temi-ossessioni individuali e privati possano trasformarsi in stilemi e in riflessione linguistica, nel solco spitzeriano-auerbachiano, il solo, mi pare, che garantisca una sufficiente qualità di comprensione dei fenomeni dell'arte della lingua (Maurizio Clementi sulla poesia di Giorgio Caproni).

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Giorgio Caproni

1912, Livorno

Giorgio Caproni fu critico della «Fiera Letteraria», del «Punto» e della «Nazione», oltre che traduttore. Nel 1982 l’Accademia dei Lincei gli ha conferito il Premio Feltrinelli per la Poesia. Tra le sue opere Garzanti ha in catalogo la raccolta completa di Tutte le poesie e la raccolta di saggi La scatola nera.

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