La Colonna. La rubrica giornalistica più caustica e umoristica di un'Italia che cambia (1958-1963)

"Io non mi amo. Ma chi non ama quelli come me, è peggio di me" ha scritto l'autore in un altro libro. Ecco, sono quelli come lui, tormentati, lacerati, insoddisfatti di se stessi e di come è la vita, che fanno sì che il mondo sia un po' migliore e vivibile. Questo libro è pieno di intelligenza, di umanità, di sommessa partecipazione al dolore altrui, di ritratti di persone e situazioni pieni di poesia. Qui, esprimendo l'intelligente e disincantata ironia di chi sa come gira il mondo e sa vedere le cose e le persone dall'alto della sua sensibilità, pur senza vantarsene neanche un po' perchè sa che tutto è dono, anche il proprio talento, Fusco si rivela per il grande scrittore-giornalista che fu. O che è, dovremmo dire, perchè chi lascia una benefica traccia di sè nel mondo non muore mai perchè ci ha arricchiti e appartiene al patrimonio di tutti noi. Come Orio Vergani, dimenticato e semisconosciuto ma immenso (ancor più di Fusco) nel suo talento e nella sua grande poesia, perchè la poesia non è solo nei libri di poesie, ma nelle parole di chi sa cogliere le più piccole vibrazioni del cuore umano e farcene partecipi.