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Il mondo alla fine del mondo - Luis Sepúlveda - copertina
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mondo alla fine del mondo

Descrizione


Il 16 giugno del 1988 in un'agenzia giornalistica di Amburgo, legata a Greenpeace, arriva un inquietante fax dal Cile. Secondo il messaggio, la nave giapponese, Nishin Maru, ha perso diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti, e ha subito gravi danni. Il giornalista che riceve il fax, esule dal Cile, suo paese d'origine, per motivi politici, decide di tornare a casa e dedicarsi al caso della Nishin Maru. Durante le indagini giunge alla conclusione che la baleniera, ufficialmente demolita a Timor, stava in realtà praticando illegalmente la caccia ai cetacei nei mari australi.
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Dettagli

2004
127 p., Brossura
9788882467531

Valutazioni e recensioni

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Irene
Recensioni: 5/5

Un ragazzino affascinato da Moby Dick che intraprende un viaggio avventuroso a bordo di imbarcazioni dove lavorando come sguattero riuscirà a carpire alcuni segreti del mare, quanto basta per fargli decidere di schierarsi dalla sua parte e quella dei suoi abitanti. Divenuto adulto fonda un giornale che si occupa di ambiente e collabora con Greenpeace alle prese con le baleniere e la loro spietata caccia alle balene, illegale. Notizie preoccupanti riguardo una baleniera giapponese lo convincono a partire verso il Cile. Inizia un viaggio in luoghi sconosciuti e misteriosi tra le acque sudamericane che attraverso le tante descrizioni dell'autore portano il lettore proprio lì, in mezzo a mari sconosciuti e freddi, in mezzo a marinai esperti, storie di antichi popoli ormai scomparsi e animali marini nobili e straordinariamente intelligenti. Pur essendo narrato con una scrittura semplice non manca di termini tecnici sulla navigazione e descrizioni attente di paesi, fiordi, mari, insenature e rotte. È un romanzo/denuncia incentrato sul destino dei nostri mari, dall'inquinamento alla pesca selvaggia, tutte problematiche che affliggono il nostro pianeta, colpevoli gli uomini che allo stesso tempo sono vittime del loro egoismo e delle loro barbarie. Un breve romanzo di appena 127 pagine che regala un viaggio bellissimo e invita ad un'attenta riflessione sul destino del nostro mondo e sulle colpe dei suoi abitanti.

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migliettaser
Recensioni: 5/5

Dove si scopre che possono bastare poche pagine per raccontare molte cose e creare infinite emozioni. La scrittura sudamericana si conferma una straordinaria fabbrica di opere letterarie di alto livello e dopo aver amato Vargas Losa , apprezzato Isabel Allende e molti altri ancora, devo dire che Sepùlveda mi sa stringere il cuore più di ogni altro, sapendo trovare le lacrime più nascoste. Il mondo alla fine del mondo è un romanzo breve che si legge in un giorno , immaginifico , terribile, avventuroso e sognante. Triste , ma non privo di speranza. Ha fatto di oggi , per me, un giorno migliore di altri. Provate a leggerlo , potrebbe capitare anche a voi.

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Michele Lucivero
Recensioni: 5/5

Lo stile è quello del racconto d’appendice semplice e lineare, ma la sensazione finale, comune a tutte le opere dello scrittore cileno, è sempre quella di aver vissuto una grande avventura in terre e paesaggi dalla bellezza insuperabile. La penna di Sepulveda, mentre descrive, emoziona e, mentre narra storie di violenze gratuite perpetrate dall’uomo nei confronti dei cetacei, trasmette un amore genuino per tutto ciò che porta una traccia della natura. A volte, per muovere il prossimo all’impegno concreto in favore di nobili cause, non serve inchiostro speso per trattati sulla logica eco-sostenibilità del pianeta, esposti al rischio della confutazione, ma è sufficiente una buona penna e una bella storia da raccontare.

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Recensioni

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Conosci l'autore

Luis Sepúlveda

1949, Ovalle (Cile)

È stato uno scrittore cileno. Militante di Unità popolare, fu costretto a lasciare il paese in seguito al colpo di stato che mise fine al governo di Allende. Il suo impegno di militante ecologista lo spinse a partecipare a diverse missioni dell’organizzazione ambientalista «Greenpeace». Esordì nella narrativa con la raccolta di racconti Cronache di Pietro Nessuno (1969), cui sono seguiti Le paure, le vite, le morti e altre allucinazioni (1986) e Taccuino di viaggi (1987). Si impose definitivamente con il romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1989), cui fecero seguito Il mondo alla fine del mondo (1989), Un nome da torero (1994), storia di spionaggio ambientata fra la Patagonia e la Germania, La frontiera scomparsa (1994), l’originale...

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