Ludwig Van Beethoven nei miei ricordi giovanili

Gerhard von Breuning, appartenente una famiglia amica del grande genio di Bonn, è un ragazzino di dodici anni quando a Vienna, nel 1825, conosce Ludwig van Beethoven. Fra l'adolescente e il cinquantacinquenne compositore si crea ben presto una salda amicizia cementata da un affetto del tutto particolare. Così è proprio il giovanissimo Gerhard a raccontarci, giorno dopo giorno, e fino alla fine, gli ultimi due anni di vita dello straordinario musicista, che egli con tanto piacere va ripetutamente a trovare nella sua casa, in un palazzo denominato "Schwarzspanierhaus" (il titolo originale tedesco era appunto "Aus dem Schwarzspanierhause", "Dalla Casa degli Spagnoli Neri"). Una fonte biografica imprescindibile, che per certi aspetti non ha eguali nella bibliografia beethoveniana, finalmente tradotta in una pregevole edizione curata da un esperto cultore come Artemio Focher. Un libro di memorie nel quale la personalità dell'uomo Beethoven è osservata da vicino, con i suoi pregi e i suoi difetti, dall'occhio affettuoso, ma non per questo meno sincero e perspicace, di un semplice fanciullo. Bellissimo!