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Correndo con le forbici in mano
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Correndo con le forbici in mano - Augusten Burroughs - copertina
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Correndo con le forbici in mano

Descrizione


Mi annoio facilmente, lo confesso. Chiedo continuamente di essere intrattenuto in ogni situazione che vivo: se sono in coda alla posta, per esempio, spero sempre che succeda una lite con l'addetto di turno ligio alla burocrazia. Ho un debole per le situazioni stravaganti e le parole coraggiose. Quando ho sentito il piccolo eroe di questa storia - che si chiama, non a caso, Augusten - dire: "Da grande volevo diventare o un medico o una celebrità. L'ideale sarebbe stato fare la parte di un medico in una serie TV", ho capito che aveva tutte le carte in regola per non annoiarmi. E non mi ha deluso. Uno sguardo lucido, il suo, che solo un ragazzino può avere. Una vena ironica irresistibile, quasi genetica, che trasforma ogni possibile incazzatura in un sorriso disarmante. Ed è una storia che rischia di fare molto incazzare, questa. Perché racconta di quanti torti può subire un adolescente durante il suo percorso di crescita: una madre tutta sbagliata, che si rivolge a lui come se rispondesse a un'intervista televisiva; un padre che sogna di abitare vicino a una discarica; una seconda famiglia completamente andata, che gli risolve i problemi facendo la "pesca alla Bibbia". Ma la forza di Augusten (Burroughs) è proprio la sua grande capacità di adattamento. Anzi, direi addirittura che Correndo con le forbici in mano è una lezione di adattamento al mondo che ci circonda.
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Dettagli

2007
304 p., Brossura
9788875200312

Valutazioni e recensioni

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G.
Recensioni: 5/5

Di questo libro leggo, tra le recensioni, quasi più sconcerto ed offesa che critica o comprensione. M'è capitato(tra gl'altri) con "Il Giardino Di Cemento", di McEwan, tra gl'ultimi romanzi che io abbia letto ed ammirato. Per questo, come per il precedente, leggendo livorose e ferite recensioni, mi domando se il disappunto della gente non derivi, piuttosto che da un atteggiamento critico, dall'acquisita incapacità di tollerare la durezza d'una narrazione priva di consolazioni e tecniche ruffiane. Burroughs non scrive consolazioni né favole morali, sicuramente, ma io non ho ancora letto da nessuna parte che scrivere romanzi o racconti debba essere consolante o edificante. Nemmeno la vita lo è. Non diventerà certo il mio autore preferito, Burroughs, ma spendo volentieri soldi e tempo per libri onesti e sinceri come questo: libero chiunque di trovarlo inconcludente o inverosimile solo perché non ricalca copioni già noti descrivendo personaggi già descritti in storie già scritte. A far questo ci pensano già, e vendon molto, scrittori consueti in libri ordinari. Questioni ispirazione (quella di chi scrive) e di gusti (quelli di chi legge). Io un libro come questo lo metto, e volentieri, vicino a quelli (scomodi) di Dan Fante e McEwan: che non consolano chi li legge, e non gl'accarezzano le orecchie come ad un cane docile e mite. Di Burroguhs, attaccandolo, si dimostra di non averne colta l'ironia (perfino eccessiva, secondo me) ed anche questo è davvero ironico..

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manu
Recensioni: 3/5

Questo libro mi ha a dir poco scioccato. C'è qualcuno che l'ha trovato divertente? Io non ho riso mai, a volte é capitato qualche sorriso amaro, anzi amarissimo, ma non direi mai che é un libro che fa ridere. Non c'è proprio niente da ridere, in tutto quello che ha scritto. Soprattutto la parte iniziale l'ho trovata un pugno nello stomaco, tragica, insostenibile, triste, disgustosa. E' vero che verso la fine migliora questo senso di disgusto, amaro in bocca, tristezza e rabbia insieme, forse la crescita del ragazzo e un certo distacco piu' palpabile in lui, una certa ironia in piu', una certa forza e rilassatezza che traspaiono chiaramente dalla sua maturazione, rispetto al trauma iniziale del bambino, descritto benissimo tra l'altro, fanno un po' sciogliere e attutiscono tutte le sensazioni negative provate prima. E' un libro strano. Difficile da metabolizzare. Non riesco a dargli il massimo perché ho provato troppe sensazioni negative. Inoltre ho letto un po' in internet la sua vita, interviste e commenti e mi é un po' spiaciuto per la famiglia Turcotte che ha vissuto un vero dramma all'uscita del libro e poi del film... Spero che in definitiva abbiano ragione loro e che certi episodi non siano mai successi o siano stati molto estremizzati, ma lo spero per lui soprattutto. Non riesco ad immaginare quanto debba essere difficile accettare certi avvenimenti e superarli e vivere poi una vita normale o comunque senza grossi scompensi. Comunuque nessun dubbio sul suo talento. Scritto benissimo e coinvolgente. Un libro che in poche pagine ti fa provare la gamma di emozioni che ho provato io merita solo per questo, a prescindere da tutto.

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nini 11
Recensioni: 5/5

Inverosimile? Verosimilissimo! Questo è direi quasi un capolavoro della letteratura. E' innanzitutto un romanzo che divora il lettore ( non mi capitava da un po' ), e poi è anche un saggio pedagogico di tutto rispetto! Dovrebbero leggerlo alcuni genitori, molti docenti, maestri e direttori che si lavano le mani dell'educazione dei propri ragazzi con la scusa "a dodici anni una persona è responsabile", e mascherando così la propria aridità e incapacità di capire. Forse si renderebbero conto a cosa portano quasti atteggiamenti falsamente permissivi. E poi c'è il lato comico del racconto, la verve umoristica, che rivela nel suo autore uno scrittore di talento nonchè una persona decisamente intelligente. Consigliato a ( quasi ) tutti.

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Conosci l'autore

Augusten Burroughs

1965, Pittsburgh

Scrittore statunitense.Nato Christopher Robison, ha cambiato il suo nome in Augusten Xon Burroughs a diciott'anni. Quando aveva tredici anni, i suoi genitori divorziarono e lui fu adottato dallo psichiatra della madre, a casa del quale andò a vivere.  Una grande notorietà gli è arrivata dai suoi romanzi autobiografici."Correndo con le forbici in mano", da cui è stato tratto un film omonimo (con Evan Rachel Wood, Annette Bening e Joseph Fiennes fra gli interpreti), racconta la sua infanzia e l'adolescenza.Di quel romanzo è un'ideale prosecuzione "Dry", nel quale lo scrittore si sofferma sul duro periodo di disintossicazione dall'alcol.Ha pubblicato anche due raccolte di racconti, sempre a sfondo autobiografico, e un romanzo ancora inedito in...

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