Femmina strega

è breve ma esauriente ed intenso. Mi sono sentita trascinare in questo romanzo che ha saputo emozionarmi, risvegliando in me un istinto selvatico di strega.

Le figure di Caterina (la femmina strega), Teresa, Eleonora, Zi' Carmela e Alice, protagoniste del romanzo, incarnano prerogative e ruoli diversi del mondo femminile, ma le quali tutte collaborano, attraverso la solidarietà tra loro e con i sofferenti, a contribuire alla costruzione di un sentire comune e di un vivere comune, assolutamente indissolubile e che è parte integrante della cultura alternativa femminile. Tutto ciò avviene attraverso la simbolica protezione di tre numi tutelari: Senoi, Sansenoi e Samangelof, di cui non si conosce la natura, se angeli e demoni, e di cui il sesso, in apparenza maschile, non viene mai dichiarato. Numi, la cui memoria si perde nella notte dei tempi, e che secondo la leggenda furono protagonisti di un eterno patto con il mondo femminile. Esemplare è il messaggio complessivo della novella, chiaro ancor più nell'epilogo, dove il razionale e l'irrazionale vengono capovolti a beneficio di un logico equilibrio della e con la natura, di cui il femminile è il tramite tra gli umani. Nella sua pur fiabesca atmosfera, il romanzo di Mario Boffo gode di un'accurata ricostruzione storica, dettagliata è l'ambientazione sia culturale che politica. Autentici alcuni fatti che si verificarono nel 1456, anno in cui sono ambientate le vicende, come l'avvistamento in quelle zone del passaggio della cometa di Halley e il verificarsi del terremoto, uno dei più distruttivi da sempre nell'Italia meridionale.

Chi l'avrebbe detto che una straga può essere così affascinante? Bravo all'autore!!! giovanna